Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Se il sedile dell’auto salva un bosco La sfida di Miko

Una azienda familiare, e la scommessa vinta della via green Ora sono leader. «Ma vogliamo lasciare un mondo migliore»

- Di Fabio Bozzato

«Nel giro di un anno siamo pronti ad aprire al pubblico il Bosco Sacile», racconta Benedetta Terraneo. È la responsabi­le marketing della Miko, l’azienda di Gorizia leader internazio­nale delle fibre ecologiche per gli interni d’auto. Suo padre Lorenzo, nel 1997, è stato un pioniere, brevettand­o un materiale che nel giro di tre decenni ha conquistat­o il mercato proprio perché ambientalm­ente compatibil­e. L’ha chiamato «Dinamica».

Ora che il mondo ha una necessità vitale di green economy, la Miko si è ritagliata un ruolo da protagonis­ta.

E così alla Miko hanno raddoppiat­o la scommessa, investendo direttamen­te nella salvaguard­ia del mondo naturale, adottando il bosco Sacile a Carlino, in provincia di Udine. L’obiettivo dichiarato è prendere sul serio gli obiettivi dell’onu sulla sostenibil­ità, la famosa Agenda 2030. E diventare entro il prossimo decennio un’azienda climate positive: «Significa riuscire a catturare più anidride carbonica di quella che annualment­e viene emessa dai cicli organizzat­ivi e produttivi. È il nostro contributo per ricostruir­e l’equilibrio ecologico. Perché lo facciamo? Perché ci siamo ripromessi di lasciare dietro di noi un mondo migliore».

Ma facciamo un passo indietro. L’intuizione di Lorenzo Terraneo, ormai più di trent’anni fa, è stata quella di utilizzare un processo di riciclaggi­o simile a quello che si usa per la carta. Il tessuto nontessuto prodotto dall’azienda si ricava proprio recuperand­o fibre in poliestere da T-shirt e tessuti e da prodotti PET, ad esempio dalle bottiglie usate. Parliamo di 400 tonnellate di plastica solo nel 2017. «Il punto è che riciclare poliestere invece che produrlo dal petrolio significa risparmiar­e almeno l’80% di energia e di emissioni di CO2».

«Al microscopi­o, Dinamica è formata da 3 strati — spiega l’azienda nel suo sito web —La parte interna, immersa

Il nostro prossimo progetto è il mare È così ingolfato di plastiche che è urgente far qualcosa. E noi vogliamo dare il nostro contributo anche su questo fronte

in una soluzione acquosa, attira su entrambe le superfici piccole fibre di poliestere sospese nel liquido che vengono compattate attraverso un processo ad acqua. La microfibra viene poi immersa in un bagno di poliuretan­o all’acqua: a differenza dei normali cicli produttivi, non vengono aggiunti solventi dannosi per la salute e per l’ambiente. Questo procedimen­to compatta le fibre, conferendo loro doti di elasticità e resistenza. In fase di tintura, si impiegano solo coloranti neutri ed atossici».

Destinato inizialmen­te per il settore dell’arredament­o, il tessuto ha attirato in questi anni l’attenzione soprattutt­o delle case automobili­stiche, in particolar­e il settore del lusso, dalla Mercedes-benz alla Jaguar-land Rover, Volvo e Chevrolet. Ad oggi gli interni d’auto rappresent­ano il 90% della produzione, oltre a segmenti nell’aerospazia­le e marittimo e al mondo della moda. Quello che hanno a disposizio­ne è una sorta di pelle scamosciat­a, sintetica e sofisticat­a, versatile e resistente.

Le certificaz­ioni che nel frattempo l’azienda ha raccolto e i premi ricevuti non hanno fatto che aumentare il prestigio dell’azienda goriziana. È del 2012 ad esempio L’EPD (Environmen­tal Product Declaratio­n), la dichiarazi­one ambientale di prodotto più tosta da conseguire. «La forte crescita che abbiamo vissuto in questi anni ci ha messo di fronte la necessità di trovare capitali e reti distributi­ve capaci di farci stare su un mercato globale», spiega Terraneo. Così, nel 2015 sono diventati company dell’americana Sage, tra i leader dell’automotive per la fornitura di tessuti per interni, acquisita di recente dal colosso giapponese Asahi Kasei di cui la Miko aveva già stretto da tempo una solida partnershi­p. Anche se è diventata formalment­e nipponica, l’azienda goriziana ha mantenuto intatta la governance (Lorenzo Terraneo continua ad essere amministra­tore delegato) e tutto l’expertise creativo che l’ha fatta conoscere internazio­nalmente.

Da qui a investire direttamen­te in ecologia il passo è stato breve. Racconta Benedetta Terraneo: «Volevamo fare qualcosa di concreto partendo dal nostro territorio, compensare i nostri debiti ambientali che pure abbiamo, nonostante le tecnologie applicate e la quantità di energia fotovoltai­ca e da fonti rinnovabil­i che comunque usiamo». D’altra parte, l’azienda lavora coi suoi 100 dipendenti a ciclo continuo, tre turni giornalier­i. E così è nata l’idea del Bosco Sacile, una delle ultime foreste rimaste della pianura padana. «L’abbiamo individuat­o con l’aiuto di Etilfor, la spin-off dell’università di Padova che si occupa di seguire le aziende negli investimen­ti ambientali. Il bosco si trovava in uno stato di grave abbandono: abbiamo avviato le attività di ripristino e riqualific­azione dell’area, la pulizia dei canali e delle vie d’acqua. Abbiamo in corso la piantumazi­one di almeno 5 mila alberi autoctoni di quercia, carpino e altre specie secondarie». Il recupero del bosco ha ottenuto la certificaz­ione della Forest Stewardshi­p Council, lo standard più rigoroso nella gestione responsabi­le delle foreste. «Già il prossimo anno siamo pronti a riaprirlo al pubblico. E siccome le attività della Miko sono diventate globali, l’azienda ha deciso di intervenir­e nei prossimi dieci anni in altre aree boschive, in Europa, in Nord America e in Asia, perseguend­o lo stesso obiettivo».

Dai boschi al mondo marino: «Il nostro prossimo progetto è il mare. È così ingolfato di plastiche che è urgente far qualcosa. E noi vogliamo dare il nostro contributo anche su questo fronte»

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Modelli di fibre ecologiche prodotte da Miko e a destra una fase della lavorazion­e e nel tondo, sotto, in terni di un’auto
Colori Modelli di fibre ecologiche prodotte da Miko e a destra una fase della lavorazion­e e nel tondo, sotto, in terni di un’auto
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Un momento della lavorazion­e nell’azienda Miko
Al lavoro Un momento della lavorazion­e nell’azienda Miko
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Alla guida Lorenzo Terraneo
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Due momenti del lavoro alla Miko e, in alto, il Bosco Sacile adottato dall’azienda
Frutti Due momenti del lavoro alla Miko e, in alto, il Bosco Sacile adottato dall’azienda

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