Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il broker salvato dalle galline

Due caprette tibetane, due pavoni, cinque gatti, due maiali e mille galline Con loro Nicolò Scala ha trovato la felicità

- di Domenico Pecile

Dunque: oltre un migliaio di galline livornesi che garantisco­no ogni giorno centinaia di uova super biologiche, contese tra l’altro dai migliori chef del Friuli e oltre. Dormono e covano in due pollai dotati entrambi di 90 «camerette» con tendina rossa per garantire la loro privacy durante il deposito di uova. I due pollai gli sono stati recapitati a casa: 400 pezzi l’uno, in diversi imballaggi. Non c’era uno straccio di istruzioni.

Ce l’ha fatta ugualmente giacché il suo obiettivo — dopo il drastico cambio di vita — era diventato quasi un’ossessione. E a fargli compagnia ci sono pure due caprette tibetane, due pavoni, cinque gatti e due maiali, Suin e Jah che dormono in una delle camere dell’abitazione alla quale accedono dal giardino.

E ancora: una quarantina di arnie, due acquari, uno di acqua dolce che ha chiamato Rio delle Amazzoni, l’altro di acqua salata per ricordargl­i la barriera corallina, un laghetto con alcuni esemplari di carpe giapponesi e tre tartarughe.

All’ingresso della proprietà, immersa in 23mila metri quadrati tra querce e alberi da frutto, campeggia questa scritta: «Le uova cocò-uova buonissime di galline felici». Ah, fino a poche settimane fa c’era pure Gilda, la gallina rossa privilegia­ta perché era l’unica ad avere accesso al soggiorno della villetta posta sul punto più alto. È stata uccisa da uno dei tanti rapaci che visitano que«avevo sto piccolo paradiso ecologico nascosto a Moruzzo (Ud), tra le colline moreniche. Eccolo, il piccolo regno di Nicolò Scala, 50 anni, che nel 2016 — ricorda testualmen­te — ha «deciso di passare a migliore vita con una scelta drastica». Sorride e aggiunge: «Davvero non ce la facevo più. E oggi posso dire con sicurezza che preferisco mille galline a un solo cliente». Già, ma che cos’è accaduto quel maggio del 2016? appena partecipat­o a una riunione estenuante — ricorda — e così ero andato al bar. Stavo sfogliando la Gazzetta dello sport e arrivato alle ultime pagine mi sono imbattuto in un articolo che parlava delle uova di Paolo Parisi vendute a 1,50 euro l’una. È stato un attimo. Ho pensato: perché non posso farlo anche io». Detto e fatto. La sera stessa Nicolò rincasa nella sua villetta di Moruzzo, ereditata da una zia nel 2007, e comincia ad almanaccar­e.

Cinque giorni dopo avverte suo fratello, socio e broker come lui, e gli altri collaborat­ori che ha deciso di mollare tutto, nonostante un portafogli­o clienti da 2milioni e mezzo di euro. Preventivi, progetti, disegni. Un viaggio vicino Roma da artigiani del settore, gli Antonucci, e pochi mesi dopo inaugura il primo pollaio che ospita 500 galline. «Qui — afferma con orgoglio — non entrano farmaci e antibiotic­i. Al massimo dell’aglio in polvere e un po’ di aceto».

Le sue livornesi si nutrono di granoturco, mais, lino, orzo, girasole e soia. In genere, gli allevatori dopo un anno o poco più le cambiano. Lui no, le tiene anche tre anni poi le regala. I loro escrementi vengono trasformat­i in humus dai vermi posti in appositi contenitor­i. «È tutto all’insegna di un circolo chiuso virtuoso e dell’autosuffic­ienza», aggiunge. Le analisi della salmonella vengono effettuate ogni 70 giorni.

Le sue livornesi si nutrono pure della frutta che lui non riesce a cogliere: fichi, ciliegie, kiwi e more di arbusto, mentre i maiali hanno a disposizio­ne un tappeto di ghiande. Le api gli garantisco­no la biodiversi­tà: maggiore impollinaz­ione significa — spiega — anche più insetti, vale a dire proteine nobili. «I due maiali al mattino godono anche di un mix di cereali, mele, olio di girasole e ovviamente dei miei avanzi. Fanno la bella vita, dormono molto e la sera si ritirano in camera sul loro matrimonia­le. Dovrebbero pesare 60 chili, ma loro arrivano o addirittur­a superano il quintale e se dicono che vivono circa dieci anni, io per analogia col peso punto al doppio».

Nicolò si dice certo di avere ritrovato libertà, serenità e pace. «Non ho intenzione di ingrandirm­i. Forse un terzo pollaio...mi basta vivere — giura — non arricchirm­i. Le uova costano poco più che al supermerca­to, nonostante la qualità eccelsa. Questa estate per la prima volta farò tre settimane di ferie in coincidenz­a col cambio delle galline e il cosiddetto “vuoto sanitario”. I maiali? Ho già pensato a loro: saranno accuditi da una Pig sitter».

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Le galline felici di Nicolò libere nel prato davanti al pollaio
Ritmi Le galline felici di Nicolò libere nel prato davanti al pollaio
 ??  ?? Qui sopra e a destra il pollaio fatto realizzare da Nicolò per le sue galline, rigorosame­nte livornesi e in alto le preziose uova che Nicolò vende ai migliori ristoranti del Nordest
Qui sopra e a destra il pollaio fatto realizzare da Nicolò per le sue galline, rigorosame­nte livornesi e in alto le preziose uova che Nicolò vende ai migliori ristoranti del Nordest
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 ??  ?? Scatti di vita Nicolò Scala con uno dei suoi maiali e la gallina Gilda, l’unica ad avere il permesso di entrare nella casa
Scatti di vita Nicolò Scala con uno dei suoi maiali e la gallina Gilda, l’unica ad avere il permesso di entrare nella casa

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