Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Eroina e coca nei boschi: arrestati due fratelli
Per nascondere l’eroina e la cocaina avevano scelto i tratti più impervi del Monte della Madonna e del Monte Cero nei Colli Euganei tanto che per incastrarli la polizia ha usato anche le fototrappole che immortalano gli animali selvatici. Due fratelli albanesi, Besnik e Ramazan Hoxha, 41 e 38 anni, il primo già ai domiciliari e ora in carcere, il secondo sottoposto all’obbligo di dimora, sono accusati di detenzione in concorso di oltre due chili di droga. I fatti risalgono al periodo tra febbraio e novembre del 2019 quando i due spacciavano tra Rovolon, Augugliaro (Vicenza) e Padova. L’indagine denominata «operazione Catalana», dalle foto postate su Facebook dei fratelli che mangiavano in riva al mare il noto dessert alla crema, è iniziata a fine 2018 con il fermo di altri due albanesi nella zona di Dolo (Venezia) con quasi 4 chili di sostanza stupefacente. L’attività degli uomini della squadra mobile ha quindi portato all’individuazione dei fratelli Hoxha residenti a Noventa Vicentina e a Saccolongo, notati nelle vicinanze del Centro Giotto mentre discutevano con altri pregiudicati nordafricani. Attraverso i pedinamenti di una Audi A6 e di una Mercedes Classe A di loro proprietà è emerso come prima di piazzare la droga andassero a recuperala sulle pendici dei monti tra Teolo e Rovolon. Lasciate le autovetture lungo la strada, i due percorrevano anche 15 minuti di camminata nei boschi lontano dai sentieri prima di disseppellire i panetti nascosti sotto le foglie e rientrare verso Padova con tappe lungo la strada per vendere la merce illegale nei parcheggi dei supermercati o nelle aree di sosta. Besnik, che spesso tornava in Albania per rifornirsi, il 15 ottobre del 2019 si era reso protagonista di un inseguimento terminato con lo speronamento di un’auto in borghese della polizia finita fuori strada: un agente è rimasto ferito alle gambe e tutt’ora, a quasi un anno di distanza, non è ancora tornato operativo per i problemi agli arti inferiori. Durante la rocambolesca fuga Besnik si era liberato di un voluminoso involucro con all’interno cocaina. (a. p.)