Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
LA CULLA VENETA DELLE IDEE
Il fiume della conoscenza ha origine dalle torreggianti vette dell’ideazione dove le giovani menti sognano, esplorano e scoprono, dall’alto, territori di creatività. A valle del fiume, la navigazione termina laddove le idee concepite possono volgere in opportunità per una vita appagante. In Veneto, per molti giovani il «laddove» è oltre i confini regionali e nazionali. Vogliamo trattenere i giovani. Il verbo si traduce nel tenerli fermi e occupati nelle nostre imprese. Non basta, ed è poco allettante. Sarebbe meglio immaginare, disegnare e realizzare giardini per un rinascimento imprenditoriale in Veneto, con vivai alimentati dalle acque della conoscenza in azione. Un giardino siffatto è il Contamination Lab dell’università di Padova dove i giovani dei più vari ambiti disciplinari sperimentano come ideare nuove specie imprenditoriali. Piante e alberi del giardino sono generosi di frutti. I giovani ideatori e apprendisti imprenditori producono grappoli di idee, disponibili per arricchire la varietà imprenditoriale delle comunità venete. Eccone alcune fiorite durante la Summer School 2020 del Contamination Lab. «Kittà» per una città dove partecipazione e condivisione sono i principi fondanti. La comunità cittadina si articola in kits, spazi tematici interconnessi tramite totem digitali. Il Totem è il propulsore di iniziative spontanee, punto di partenza per la creazione di una rete di supporto al tessuto economico cittadino.
Kittà si rivolge alle istituzioni, associazioni, aziende e ad altri interessati a mettere in connessione idee e persone. «Amico del posto» è una piattaforma digitale per contrastare gli effetti negativi del turismo di massa: degrado urbano, malcontento degli autoctoni, deludente esperienza di una vacanza superficiale. L’applicazione permette al turista di mettersi in contatto con un abitante della meta prescelta e farsi consigliare e guidare durante la sua vacanza lungo itinerari culturali. «PEER-TE» risolve problemi legati al percorso accademico (studio, stress, sviluppo di soft skills, scelte pre/postlauream) creando una rete di supporto imbastita dagli studenti stessi. I partecipanti si mettano a disposizione, offrendo lezioni o consulenze. La valuta di scambio è il tempo: grazie a un rapporto di debito/credito ore, ogni utente otterrà tempo da usare sulla piattaforma dopo averlo donato (e viceversa).
«OPEN LABEL»: con il lockdown si è assistito ad un importante accumulo di merce invenduta nei magazzini delle grandi catene. E sono lievitati i costi di stoccaggio e smaltimento. La start-up produce etichette high tech in grado di aggiornare il prezzo di un prodotto a seconda della quantità di pezzi venduti. Minori sprechi e maggiori vendite discendono da un algoritmo per il calcolo del prezzo in maniera variabile. «Revitality» dà nuova vita ai borghi italiani, rivalorizzando i numerosi immobili inutilizzati. La proposta si rivolge ad aziende che vogliono investire su un nuovo concetto di viaggio di lavoro. Le piccole realtà locali rappresentano oasi, pronte ad ospitare ritiri aziendali ed essere punti d’appoggio strategici per trasferte lavorative. Una persona del luogo (Revitalyzer) gestisce prenotazioni, immobili e personalizza con l’azienda l’esperienza dei dipendenti. L’obiettivo è interconnettere i valori del territorio con il mondo aziendale. «C.E.O»: nello sviluppo del progetto imprenditoriale, come trovare persone con cui collaborare? «C.E.O» è un portale digitale per aspiranti innovatori che così possono entrare in contatto tra loro. Chi ha un’idea può condividerla e attirare interessati a sviluppare un prototipo del progetto. Il Contamination Lab ci dice che i giovani sono seminatori di idee e raccoglitori di imprenditorialità la cui voce si fa sentire anche nei momenti più bui.