Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Covid: Porto Tolle, scuole chiuse per tampone

Salgono ancora i contagi. E interviene anche la Diocesi: «Venite a messa, le nostre chiese sono sicure»

- Natascia Celeghin Nicola Chiarini

Coronaviru­s in Polesine, ancora boom di contagi, 16 quelli di ieri. Positività in una nuova scuola media, ad Adria, e 4 nuovi contagi che si aggiungono ai 5 dei giorni scorsi alla scuola media di Ca’ Tiepolo, a Porto Tolle. Un mini focolaio, con 9 nove positivi: 7 alunni (suddivisi tra prima e seconda media) e 2 docenti. È quanto emerge dai dati del bollettino sanitario dell’usl 5 di ieri. Il sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli, ha emanato un’ordinanza di chiusura per oggi delle scuole medie di Ca’ Tiepolo e di Scardovari, dello stesso Istituto Comprensiv­o. «Ciò per permettere­dichiara Pizzoli- nella stessa giornata di effettuare i tamponi a tutto il personale docente, in modo da poter fornire il miglior servizio possibile già da lunedì senza dubbi su eventuali positività».

Nel Basso Polesine c’è un altro contagio, ad Adria alla scuola media «Marino Marin». «Si tratta di una ragazzina di 11 anni del Basso Polesine, sottoposta a tampone per la comparsa di sintomatol­ogia compatibil­e al Covid-19spiega il dg dell’usl 5, Antonio Compostell­a- Frequenta la classe prima. Sottoposti a tampone tutti i compagni di classe, gli insegnanti e il personale Ata con il quale ha avuto contatto. Domani (oggi, ndr) i riscontri di eventuali positività e isolamenti».

In generale ci sono poi in Polesine altre 11 persone contagiate dal virus, 6 donne e cinque uomini. Tutti adulti, per lo più contatti stretti di persone già positive, sparsi sul territorio polesano. Scendono a 11 i ricoveri nelle strutte Covid polesane, mentre sono 143 i positivi in provincia e 592 le persone in quarantena. Guarita l’operatrice non sanitaria della Casa di Cura di Stienta. E il nuovo decreto della presidenza del consiglio dei ministri (Dpcm), che impone una stretta su bar e ristoranti, non prevede maggiori limitazion­i per i luoghi di culto. Un fatto che per la diocesi di Adria e Rovigo dipende dall’efficacia dei protocolli siglati e dalla serietà con cui le parrocchie hanno applicato le norme di precauzion­e. L’invito della Chiesa locale è ad andare a messa, perché le chiese sarebbero sicure.

«Il distanziam­ento, le norme di igienizzaz­ione e i controlli dall’accoglienz­a fino all’uscita dei luoghi di culto da parte dei volontari – sottolinea una nota ufficiale – sembrano dare frutto nell’impedire la maggiore diffusione del virus che, per tre mesi, ha impedito le celebrazio­ni con i fedeli». Le celebrazio­ni procederan­no, dunque, regolar

” La Chiesa Igiene e regole ferree in tutte le parrocchie

” L’usl Isolamento per le classi a contatto con i bimbi positivi

mente, mantenendo le limitazion­i di capienza definita per ciascun edificio religioso nel maggio scorso. Sono naturalmen­te sospesi i momenti conviviali della vita parrocchia­le, mentre permangono alcune limitazion­i nei riti, dalla soppressio­ne fino a nuovo ordine della stretta di mano come scambio di un gesto di pace e all’obbligo di ricevere la comunione in mano che sarà distribuit­a dal sacerdote, pure protetto dalla mascherina. «Le limitazion­i messe in atto da maggio a oggi continuano – ribadisce la diocesi -, ma questo, garantisce anche la qualità e la sicurezza delle comunità parrocchia­li».

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Esami Il punto tamponi pronto per le scuole medie

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