Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Covid e crisi sociale Zaia conferma la giunta uscente

«Mi serviva gente rodata»: 7 rinomine su 8

- Bonet

Una giunta all’insegna VENEZIA dell’austerità e della continui- tà, senza alcuna sorpresa se non l’ingresso del veneziano Calzavara al Bilancio, al posto di Forcolin. «Ci attendono un’emergenza sanitaria e una profonda crisi economica, mi serviva gente che conoscesse già i dossier e la macchina» ha spiegato Zaia. Confermati dunque sette uscenti, che si riprendono le deleghe avute fin qui.

Continuità e austerità. VENEZIA Sono queste le due parole chiave usate dal presidente Luca Zaia per presentare la nuova (si fa per dire) squadra di giunta ieri a Palazzo Balbi. Otto assessori, quando per Statuto avrebbe potuto nominarne dieci, di cui sette uscenti-e-rientranti a cui sono state sostanzial­mente confermate le stesse deleghe della scorsa legislatur­a. Tre le donne. Le nomine sono state firmate venerdì sera da Zaia e accettate ieri davanti e fotografi e tivù. La prima giunta sarà martedì. «Abbiamo davanti a noi tempi difficili, per il covid e per la crisi economica, mentre parliamo si stanno perdendo qualcosa come 60 mila posti di lavoro - ha detto il presidente -. Volevo al mio fianco persone non solo competenti ma che conoscesse­ro già i dossier, avessero confidenza con la macchina, fossero rodati. Qui non c’è tempo per imparare a guidare, si deve saltare su un’auto già in corsa». Manco a dirlo ci sarà da lavorare «pancia a terra».

E dunque Zaia tiene per sé Comunicazi­one, Olimpiadi e Grandi Eventi, Attuazione dell’autonomia, e tutte le funzioni di collegamen­to con Roma,

Bruxelles e l’estero. Elisa De Berti, veronese, conserva le deleghe alle Infrastrut­ture, ai Trasporti e ai Lavori pubblici ma prende pure quella agli Affari legali e soprattutt­o viene promossa vice presidente, prendendo il posto che fu di Gianluca Forcolin, escluso dalle liste dopo il caso del bonus Inps da 600 euro. Gianpaolo Bottacin, bellunese, continuerà ad occuparsi di Ambiente e Protezione civile (anche ieri nessun sorriso, c’è chi mormora si attendesse la vicepresid­enza: «Ha un brutto carattere ma pure le competenze giuste per i temi di cui deve occuparsi, conto molto su di lui» l’ha difeso Zaia). Francesco Calzavara, unica new entry, veneziano, ex presidente della commission­e Urbanistic­a, subentra alle deleghe di Forcolin ossia Bilancio, Patrimonio ed Enti Locali, una succession­e pari-pari nel ruolo che non aiuterà i rapporti nella Lega del Veneto Orientale (dovrà curare anche ai rapporti col consiglio, che non si annunciano particolar­mente complicati vista la schiaccian­te maggioranz­a). Il trevigiano Federico Caner resta al Turismo ma vi aggiunge pure l’agricoltur­a che fin qui era stata di Giuseppe Pan, ricreando quel superasses­sorato che già fu di Zaia nel 2005 (avrà pure i Fondi Ue e dovrà presenziar­e per conto del presidente alle sempre più frequenti riunioni della Conferenza Stato-regioni: un bell’impegno). Cristiano Corazzari, polesano, è confermato alla Cultura e all’urbanistic­a ma completa lo spacchetta­mento delle deleghe che furono di Pan prendendo su di sé pure la Caccia e la Pesca. Elena Donazzan, vicentina, unico assessore non leghista (porta la bandiera di Fratelli d’italia) continuerà a presidiare i fronti - caldissimi visti i tempi che corrono del Lavoro e dell’istruzione, che comunque ben conosce visto che se ne occupa dal 2005 (a fine legislatur­a saranno vent’anni). Manuela Lanzarin, pure vicentina, dopo aver superato brillantem­ente l’esperiment­o seguito alla dipartita di Luca Coletto per Roma, continuerà ad assommare su di sé la Sanità e il Sociale, vera regina del bilancio visto che i due settori pesano per 9 dei 12 miliardi complessiv­i del budget regionale, anche se certo non è facile occuparsi della salute dei veneti conoscendo l’attivismo del presidente sull’argomento. Infine, Roberto Marcato, padovano, il più votato del Veneto, confermato allo Sviluppo economico, l’energia e la Legge speciale per Venezia.

Fatta la squadra politicoam­ministrati­va, Zaia è ora chiamato ad un altro compito delicato, ossia il rinnovo dei vertici della macchina regionale. Hanno già lasciato o stanno per lasciare, per raggiunti limiti di età o scelte di vita, il segretario della Programmaz­ione Ilaria Bramezza, quello della Giunta Mario Caramel (per cui Zaia ha speso parole di grande elogio: «Ci ha permesso di amministra­re in questi anni senza guai giudiziari»; lo confermerà al timone dell’osservator­io sull’autonomia), il capo di gabinetto Fabio Gazzabin («Siamo stati fianco a fianco 27 anni, un duro colpo»), il capo segreteria Marco Volpato, il direttore della Sanità Domenico Mantoan. E a fine anno scadono i direttori delle Usl. Già pubblicame­nte confermato, invece, il portavoce e capo ufficio stampa Carlo Parmeggian­i.

A Lanzarin e Caner due super-assessorat­i Il veneziano Calzavara l’unico volto nuovo

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