Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Vaccino «made in Italy» «Primi riscontri positivi»

Verona, a novembre parte la sperimenta­zione con gli over 65. Milleri: «Raggiunto il numero minimo»

- Orsato

Lo sguardo all’orizzonte è rivolto a dicembre 2021, ma se si deve badare a dove si mettono i piedi, per rimanere più terra terra, ci si può fermare anche al mese di novembre prossimo venturo. La prima data, se tutto va bene, è quella in cui sarà disponibil­e il vaccino Reithera conto il Covid 19, quello «Made in Italy», con un grosso contributo scientific­o anche da Verona. La seconda, quella in cui si sapranno i primi risultati per quanto riguarda l’efficacia dello stesso sul primo gruppo di volontari, quello dei «giovani», che ha ricevuto le prime dosi (a concentraz­ione di antigene crescente) a fine settembre. «Fra qualche settimana sapremo se hanno sviluppato gli anticorpi». A parlare è Stefano Milleri, direttore del Centro di ricerche cliniche, la struttura della Regione Veneto e dell’università di Verona con sede al Policlinic­o di Borgo Roma. Ovvero, dove verranno testati settanta dei novanta volontari a livello nazionale (gli altri verranno osservati allo Spallanzan­i di Roma, capofila della sperimenta­zione). Ma la prima buona notizia già c’è. «Al momento — prosegue Milleri — non si sono registrate reazioni avverse, eccetto quelle che ci aspettavam­o: ossia un aumento della temperatur­a corporea, comunque scomparso nel giro di poche ore e dolori a livello locale». Prossimo step già la prossima settimana. Sarà allora che inizierann­o le sperimenta­zioni per il gruppo «over 65», prima a Roma poi, due settimane dopo, quindi a novembre, a Verona. C’era stata qualche difficoltà, a differenza del gruppo più giovane, a reperire volontari. Il problema è stato risolto, ma, fa sapere sempre Milleri, c’è ancora spazio. «Accettiamo ancora chi vuole farsi avanti — afferma — anche se abbiamo raggiunto il numero minimo. C’è sempre il rischio che qualcuno possa essere escluso per incompatib­ilità».

Certamente, con il salire dei casi, e le voci di nuove restrizion­i in via precauzion­ale, torna a crescere l’attesa per il vaccino. Quello di Oxford è atteso, con circa due milioni di dosi, entro fine anno. La versione «veronese» dovrebbe arrivare attorno a Natale 2021.In tutto sono coinvolti nella sperimenta­zione novanta volontari, settanta dei quali sono seguiti dai medici veronesi. Il tutto perché anni fa, all’interno del Policlinic­o, l’ateneo scaligero ha voluto fondare, con il supporto finanziari­o della Regione, un centro per il testing di nuovi farmaci e terapie. Centro che è diventato presto un riferiment­o a livello nazionale e a cui ha deciso di affidarsi, ora, un progetto nato a Roma, con un forte investimen­to della Regione Lazio. Dopo l’avvio delle sperimenta­zioni, iniziate il 24 agosto, è iniziato anche un interessam­ento diretto da parte dell’unione Europea, entrata in trattativa con la Reithera per l’acquisto del vaccino.

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Il dottor Stefano Milleri
Medico Il dottor Stefano Milleri

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