Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Spariscono soldi, indagata la dirigente
Si tratta di una funzionaria della Prefettura, dove mancano 100 mila euro
Ammanchi per oltre 100mila euro dai conti della prefettura. La procura di Padova sta indagando su una funzionaria di Palazzo Santo Stefano, addetta alla ragioneria e alla liquidazione dei fornitori, prevalentemente professionisti e avvocati. E’ stato lo stesso prefetto Renato Franceschelli, insieme al vicario, a segnalare le incongruenze riscontrante negli uffici deputati ai pagamenti, dopo l’avvio di alcuni accertamenti interni.
Ammanchi per oltre PADOVA 100 mila euro dai conti della prefettura. La procura di Padova sta indagando su una funzionaria di Palazzo Santo Stefano, addetta alla ragioneria e alla liquidazione dei fornitori, prevalentemente professionisti e avvocati.
Il pm Maria D’arpa sta indagando su Emanuela De Gregorio, funzionaria padovana che prima di approdare a Palazzo Santo Stefano è stata impiegata all’autocentro della polizia di Stato e poi negli uffici della Questura di Padova.
È stato lo stesso prefetto Renato Franceschelli, insieme al vicario Raffaele Ricciardi, a segnalare le incongruenze riscontrante negli uffici deputati ai pagamenti, dopo l’avvio di alcuni accertamenti interni. Stando a quanto ricostruito sembra che la De Gregorio abbia cominciato ad attirare attenzione predisponendo un bonifico di 4000 euro in un conto corrente a lei riferibile. Poi ci sono stati anche altri bonifici ben più corposi, 30mila, 20mila, tutto denaro pubblico che sarebbe stato traghettato negli ultimi sei mesi su conti di una sua legale o suoi personali.
Ad una richiesta di spiegazioni, la dipendente pubblica avrebbe dato motivazioni non convincenti: è per questo che sono state avviate due indagini interne. La segnalazione del prefetto e del vicario sono finite sul tavolo del pm Maria Ignazia d’arpa che ha aperto un fascicolo «modello 21», in cui non è ancora stata identificata la fattispecie di reato ma è stata individuata la persona cui intitolare il fascicolo. Le ipotesi più accreditate sono falso o peculato, ma non si escludono eventuali ulteriori accuse. Per capire la direzione che prenderà il procedimento bisognerà attendere l’accertamento della polizia giudiziaria che nei giorni scorsi è stata in prefettura ad acquisire documenti. Ma a quanto pare mancherebbero ancora delle carte, non si sa se siano state fatte sparire di proposito, anche per questo molto probabilmente la diretta interessata verrà sentita nei prossimi giorni.
La questione è molto delicata e l’inchiesta è solo all’inizio, anche per queste regioni in prefettura nessuno intende commentare la notizia, in attesa che la faccenda si chiarisca nei prossimi mesi. Intanto i vertici del palazzo hanno messo a disposizione della procura tutto il materiale possibile, ma nessuno allo stato attuale intende fare alcun commento.
Non è la prima volta che Palazzo Santo Stefano finisce nell’occhio del ciclone, prima dell’arrivo del prefetto Franceschelli la Prefettura era stata al centro di uno scandalo legato ad abusi d’ufficio e falsi legati alla gestione dei profughi. È stata un’inchiesta pesante per l’ente territoriale del governo, che ha visto finire sul banco degli imputati un viceprefetto (Pasquale Aversa) un vicario (Allessandro Sallusto) e una funzionaria (Tiziana Quintario).
Il cambio al vertice con il trasferimento della prefetta Patrizia Impresa a Bologna e l’arrivo in città del prefetto Franceschelli hanno avuto l’effetto di un «reset» totale sulla gestione.