Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Borse da shopping Il rilancio di Gps
Nuovo stabilimento da 16 milioni: «Scegliamo di investire»
Borse da shopping, Gps VICENZA rilancia in un settore al centro delle acquisizioni estere. Un investimento di 16 milioni di euro, per uno stabilimento di oltre 20 mila quadrati, da ultimare entro il 2021, che riunirà in un’unica struttura uffici, linee produttive e magazzino. Ma che nelle sue enormi dimensioni è già stato ben visibile come contenitore capace di ospitare, con il distanziamento a prova di Covid, due settimane fa, l’assemblea fisica di Confindustria Vicenza.
Un investimento vecchio stile, sempre più raro da vedere anche in Veneto, quello di Gps Bags spa, il gruppo delle borse di carta e sacchetti personalizzati, che fa capo a Daniele Grotto, presidente di una realtà da 86 milioni di ricavi e 300 dipendenti, che alle borse (ne sforna 2 milioni al giorno) affianca le etichette, con Gps-rotomet (100 milioni le etichette prodotte al giorno). Investimento, quello nel nuovo stabilimento, con il valore aggiunto di ridare vita ad un’area dismessa, teatro di una delle crisi industriali più sofferte di Schio, nel Vicentino, quella delle macchine tessili della Smit textile, erede della Pignone. Un investimento di 16 milioni, tra gli 8 per l’acquisto dell’area di 80 mila metri quadrati totali, a cui aggiungerne altri otto per realizzare uno stabilimento ultramoderno, in cui tutti gli ambiti della produzione e i magazzini sono uniti.
Rilancio di non poco conto, in un settore al centro di acquisizioni estere. In cui, con un copione già visto, i gioielli veneti sono al centro dell’interesse straniero nel consolidamento internazionale dei settori industriali. Qui il protagonista è il colosso tedesco degli imballaggi Mettler, che già otto anni fa aveva acquisito il 100% della Bovo di Mirano, nel Veneziano, storico produttore veneto, e che a fine luglio a fatto il bis con il 100% della trevigiana Taffarello, alle prese con il passaggio generazionale, altra protagonista di casa, con 35 milioni di ricavi e 170 dipendenti a Carbonera, a cui si affianca una sede in Romania con 200 addetti. «Azienda che va benissimo - dice Grotto -. Per noi impossibile pensarci, non avendo bisogno di altre realtà sul mercato italiano».
Consolidamento su scala internazionale che anche Gps conosce bene, visto che la maggioranza dell’altro settore, quello etichette, con le aziende Gps Label e Rotomet, è andato ad agosto alla All4labels, il colosso tedesco di Amburgo, 29 siti e tremila dipendenti, nato dalla fusione di quattro gruppi per creare un colosso mondiale che competa con i colossi dell’estremo oriente, come Fuji, ed ora di proprietà del fondo inglese Triton. «Grande opportunità industriale, in un progetto di competizione internazionale che ci è piaciuto», spiega Grotto. Con la ulteriore domanda del perché gli italiani non riescano a fare tra loro la scala che gli stranieri compiono acquisendo uno alla volta i nostri gioielli industriali: «Noi italiani siamo gelosi - sostiene il presidente -. È una nostra nota negativa».
E quindi via al rilancio su Gps. «In quasi cinquant’anni ne abbiamo vissuti di momenti difficili - chiude Grotto -, ma l’esperienza ci ha mostrato che è vincente la scelta di investire in quei momenti, acquisendo competenze da mettere a frutto dopo che la bufera sarà passata».