Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Borse da shopping Il rilancio di Gps

Nuovo stabilimen­to da 16 milioni: «Scegliamo di investire»

- Federico Nicoletti

Borse da shopping, Gps VICENZA rilancia in un settore al centro delle acquisizio­ni estere. Un investimen­to di 16 milioni di euro, per uno stabilimen­to di oltre 20 mila quadrati, da ultimare entro il 2021, che riunirà in un’unica struttura uffici, linee produttive e magazzino. Ma che nelle sue enormi dimensioni è già stato ben visibile come contenitor­e capace di ospitare, con il distanziam­ento a prova di Covid, due settimane fa, l’assemblea fisica di Confindust­ria Vicenza.

Un investimen­to vecchio stile, sempre più raro da vedere anche in Veneto, quello di Gps Bags spa, il gruppo delle borse di carta e sacchetti personaliz­zati, che fa capo a Daniele Grotto, presidente di una realtà da 86 milioni di ricavi e 300 dipendenti, che alle borse (ne sforna 2 milioni al giorno) affianca le etichette, con Gps-rotomet (100 milioni le etichette prodotte al giorno). Investimen­to, quello nel nuovo stabilimen­to, con il valore aggiunto di ridare vita ad un’area dismessa, teatro di una delle crisi industrial­i più sofferte di Schio, nel Vicentino, quella delle macchine tessili della Smit textile, erede della Pignone. Un investimen­to di 16 milioni, tra gli 8 per l’acquisto dell’area di 80 mila metri quadrati totali, a cui aggiungern­e altri otto per realizzare uno stabilimen­to ultramoder­no, in cui tutti gli ambiti della produzione e i magazzini sono uniti.

Rilancio di non poco conto, in un settore al centro di acquisizio­ni estere. In cui, con un copione già visto, i gioielli veneti sono al centro dell’interesse straniero nel consolidam­ento internazio­nale dei settori industrial­i. Qui il protagonis­ta è il colosso tedesco degli imballaggi Mettler, che già otto anni fa aveva acquisito il 100% della Bovo di Mirano, nel Veneziano, storico produttore veneto, e che a fine luglio a fatto il bis con il 100% della trevigiana Taffarello, alle prese con il passaggio generazion­ale, altra protagonis­ta di casa, con 35 milioni di ricavi e 170 dipendenti a Carbonera, a cui si affianca una sede in Romania con 200 addetti. «Azienda che va benissimo - dice Grotto -. Per noi impossibil­e pensarci, non avendo bisogno di altre realtà sul mercato italiano».

Consolidam­ento su scala internazio­nale che anche Gps conosce bene, visto che la maggioranz­a dell’altro settore, quello etichette, con le aziende Gps Label e Rotomet, è andato ad agosto alla All4labels, il colosso tedesco di Amburgo, 29 siti e tremila dipendenti, nato dalla fusione di quattro gruppi per creare un colosso mondiale che competa con i colossi dell’estremo oriente, come Fuji, ed ora di proprietà del fondo inglese Triton. «Grande opportunit­à industrial­e, in un progetto di competizio­ne internazio­nale che ci è piaciuto», spiega Grotto. Con la ulteriore domanda del perché gli italiani non riescano a fare tra loro la scala che gli stranieri compiono acquisendo uno alla volta i nostri gioielli industrial­i: «Noi italiani siamo gelosi - sostiene il presidente -. È una nostra nota negativa».

E quindi via al rilancio su Gps. «In quasi cinquant’anni ne abbiamo vissuti di momenti difficili - chiude Grotto -, ma l’esperienza ci ha mostrato che è vincente la scelta di investire in quei momenti, acquisendo competenze da mettere a frutto dopo che la bufera sarà passata».

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Gli stabilimen­ti del gruppo Gps a Schio, che sta completand­o il nuovo quartier generale, che sarà pronto nel 2021 dopo investimen­ti per 16 milioni
Quartiere Gli stabilimen­ti del gruppo Gps a Schio, che sta completand­o il nuovo quartier generale, che sarà pronto nel 2021 dopo investimen­ti per 16 milioni

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