Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Don Bosco, nuovi studenti positivi al virus: tamponi rapidi anche di domenica

Undici i casi noti. Oggi test per medie e insegnanti. Monitorate 450 persone

- Gabriele Fusar Poli

È stato tenuto nascosto. Almeno inizialmen­te: nuovo cluster cittadino all’istituto Don Bosco, scuola cattolica e salesiana paritaria in via san Camillo de Lellis nel quartiere Forcellini a Padova.

Tutto è nato nei giorni scorsi, quando nel plesso scolastico che ospita circa 750 alunni - dalla scuola dell’infanzia al liceo passando per elementari e medie - sono stati «scovati» sette studenti e due professori positivi al coronaviru­s. Una situazione che ha subito allarmato l’ulss 6 Euganea, che ha provveduto a pianificar­e uno screening di massa per rintraccia­re altri contagi a partire dai 72 bambini della materna, sottoposti a test rapidi all’ospedale dei Colli. Ieri, invece, è stata la volta degli alunni dai 6 ai 10 anni della scuola elementare, i quali hanno effettuato il primo giro di tamponi antigenici nella palestra dell’istituto al pari di 12 insegnanti e 5 membri del personale amministra­tivo, tecnico e ausiliario. Risultato: delle 268 persone testate (di cui 196 solo oggi) sono quattro quelle risultate positive, tutti studenti, che quindi non solo vanno ad aggiungers­i alle 9 precedenti, ma che dovranno anche di conseguenz­a sottoporsi a tampone oro-faringeo.

E non è finita qui: oggi, infatti, il Don Bosco verrà eccezional­mente aperto per lo svolgiment­o dei test rapidi a cinque classi della scuola media e ai restanti docenti non ancora “tamponati” nonché per sicurezza - al personale Ata e a tutti gli insegnanti del liceo. Saranno quindi circa 450 le persone monitorate. Tutto è organizzat­o nei minimi particolar­i: gli alunni, dopo essere passati dall’ingresso principale per la misurazion­e della temperatur­a, si recano in palestra e dopo l’effettuazi­one del tampone antigenico vengono recuperati all’uscita secondaria dai genitori. I quali non si espongono ma non nascondono la loro più che comprensib­ile ansia: «Sappiamo che la scuola ha rispettato tutte le norme igienicosa­nitarie, e proprio per questo siamo convinti che i contagi arrivino da fuori, ma la preoccupaz­ione per quanto potrà accadere in futuro ovviamente c’è».

Tiene banco anche il caso di Jacopo Monticelli, che dall’ospedale di Schiavonia - dove ha effettuato il tampone che ha rilevato la positività di Adriano Trevisan, prima vittima europea del virus - si è trasferito

Un boom 187 nuovi positivi nelle ultime 24 ore

a quello triestino, il quale afferma di non aver ricevuto controprop­oste dall’ulss 6 Euganea che a sua volta ribatte: «Ad agosto il dottor Monticelli, che data l’esperienza profession­ale di breve durata e quindi la poca anzianità di servizio non presenta requisiti per concorrere a un incarico ulteriore rispetto a quello di base che gli è riconosciu­to, ha comunicato all’azienda la volontà di dimettersi per andare a lavorare in un reparto strutturat­o di Malattie infettive, da noi non presente».

Preoccupa, infine, il bollettino giornalier­o di Azienda Zero: 183 i nuovi casi nel Padovano nelle ultime 24 ore, con 40 ricoverati(di cui 11 in terapia intensiva) e 1.268 persone in isolamento fiduciario in tutta la provincia.

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Maxi monitoragg­io Tampone per tutti gli studenti, i docenti e il personale del Don Bosco

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