Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Studente trans, bocciato il cambio delle schede
Il no della commissione al Tito Livio per le elezioni scolastiche. Arcigay: è ora di fare come al Bo
Per un attimo pareva che Luca (nome di fantasia) ce l’avesse fatta. Lui, studente transgender di 16 anni, aveva chiesto di candidarsi per la rappresentanza di istituto al liceo Tito Livio con il suo nome d’elezione, invece che con quello femminile Paola, registrato all’anagrafe. Sabato, dopo le proteste degli studenti il colloquio con il preside aveva aperto uno spiraglio alla possibilità stampare schede elettorali con la sola iniziale del nome anagrafico accanto al cognome per tutelare la sua identità. E invece ieri la commissione elettorale dell’istituto si è riunita e ha deciso di lasciare le cose come stanno. Niente iniziale puntata: perché, spiegano, senza nome e cognome anagrafici la votazione non sarebbe stata valida.
Tutto è cominciato quando Luca aveva formato una lista per le elezioni del rappresentante di istituto, assieme a due compagne. Dopo aver autenticato la candidatura, documento alla mano, aveva trovato le schede elettorali con il proprio nome anagrafico stampato sopra, collegato a un genere in cui da due anni non si riconosce più. Vedendosi rifiutare dal preside la possibilità di cambiarlo, Luca si era visto costretto a chiarire la propria identità di genere alla presentazione pubblica delle liste davanti a centinaia di studenti. Una sorta di «coming out» forzato, frutto di un «atto discriminatorio», come l’hanno definito i ragazzi del collettivo scolastico durante una manifestazione davanti ai cancelli del liceo.
Ieri il preside, Rocco Bello, ha voluto sottolineare come non ci sia stato «nessun gesto, né parola, né intenzione di discriminazione» nel rilevare i dati dai documenti e che «la scuola e il suo dirigente non erano peraltro, né potevano esserlo, a conoscenza della problematica relativa all’identità di genere, che si celava dietro la richiesta del cambio del nome sulla scheda elettorale». Intanto, gli studenti hanno annunciato un’assemblea sul tema del transgenderismo per oggi, in Prato della Valle. Sul caso è intervenuto anche il presidente di Arcigay Tralaltro Padova, con un appello per applicare una seconda identità a chi ne faccia richiesta, come già avviene all’università: «Chiediamo alle istituzioni, ai dirigenti scolastici, alla consulta degli studenti, all’ufficio scolastico regionale di lavorare insieme - ha dichiarato il presidente Mattia Galdiolo - per ripensare alla scuola da una prospettiva diversa, inclusiva per studenti e studentesse che vivono l’esperienza della transizione, facendo tesoro dell’esperienza maturata, fra le altre, dall’università di Padova con la “carriera alias”. È un passo necessario per rendere la scuola un’esperienza formativa per tutte e tutti».
Frenata La scuola ha deciso di non stampare le schede con la sola iniziale del nome accanto al cognome