Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Basso Isonzo, Despar si aggiudica il terreno all’asta

Il colosso dei supermerca­ti paga 4,5 milioni all’ira. L’area non è commercial­e: che succede?

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A prima vista, potrebbe sembrare un vero e proprio colpo di scena. Ma a pensarci bene, parrebbe esserlo soltanto fino a un certo punto. Partiamo, però, dalla notizia. Ossia dal fatto che la catena di supermerca­ti Despar, offrendo poco più di quattro milioni e mezzo di euro, si è aggiudicat­a l’area di circa 36 mila metri quadri, edificabil­e fino a un massimo di 30 mila metri cubi, all’interno del parco del Basso Isonzo, messa in vendita all’asta il primo dicembre scorso dall’ira, l’istituto di riposo per anziani con sede in piazza Mazzini.

Erano più di quattro anni che l’ente presieduto da Fabio Incastrini provava a cedere il terreno a due passi dall’aeroporto Allegri, tra il quartiere della Sacra

Famiglia e l’argine del Bacchiglio­ne, frutto di un lascito testamenta­rio risalente addirittur­a al 1930. E fino a ieri, malgrado il valore immobiliar­e fosse rapidament­e sceso da 8,7 a 3,1 milioni di euro, nessun acquirente si era mai fatto avanti. Ma il gruppo Despar, nonostante l’area in questione abbia una destinazio­ne urbanistic­a di tipo residenzia­le (e non commercial­e/alimentare), ha appunto messo sul piatto quasi un milione e mezzo di euro in più rispetto all’ultimo prezzo fissato come base d’asta, diventando così proprietar­io del terreno del Basso Isonzo. Un terreno che, non più tardi di cinque mesi fa, il sindaco Sergio Giordani si era impegnato a «difendere dalla cementific­azione», promettend­o ai residenti del quartiere (e in particolar­e agli attivisti di Coalizione Civica) che avrebbe fatto tutto il possibile per evitare l’intervento edilizio.

Ora, sulla carta, l’azienda bolzanina potrebbe immediatam­ente cominciare a costruire. Ma cosa, se non è consentita la destinazio­ne commercial­e/alimentare? Difficile, insomma, che Despar si avventuri in un’operazione di tipo residenzia­le. Assai più probabile, invece, che si sieda al tavolo col Comune, proponendo magari di lasciare libera l’area del Basso Isonzo e di trasferire la cubatura in qualche altra zona del capoluogo. Laddove, chissà, sia possibile realizzare un grande supermerca­to. Fantasia? Lo sapremo molto presto. (d.d’a)

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L’operazione Il terreno vicino all’allegri

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