Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Improvvisa moria di pesci «Sono troppi addossati nei rii»

- Di C.cargioni

Galleggian­o a pelo d’acqua, senza vita. Fino a qualche giorno fa, sui social, si sono rincorse immagini e video di branchi costituiti da migliaia di cefali brulicanti per i canali veneziani, che hanno fatto il giro d’italia. Ieri, invece, una ragazza ha documentat­o su Facebook l’evento contrario: la zona è sempre la stessa, poco dietro Piazza San Marco, in Rio dei Ferali e diversi corpi di cefali si sono accumulati a bordo canale. «Sono rimasta impression­ata, qualcuno sa dirmi perché sta avvenendo questo disastro ambientale?» chiede la ragazza.

Le ragioni della moria di cefali potrebbero essere molteplici, come spiega Fabio Pranovi, docente di scienze ambientali a Ca’ Foscari. «È difficile spiegare il perché – esordisce

” Sono densi, si sfregano, e perdono squame È una delle cause di morìa

–. Innanzitut­to possiamo vedere che riguarda una parte minima, contando poi che quest’anno sono in presenza maggiore rispetto agli scorsi. Una causa potrebbe essere il freddo, che si sente molto nelle acque basse». Però, già nei branchi visti nei giorni scorsi Pranovi aveva notato alcune anomalie, pur non avendo raccolto i pesci in questione. «Alcuni di loro presentava­no una serie di elementi che potevano far pensare a una parassitos­i, avevano delle macchie decolorate e si vedeva la carne sotto le squame – spiega –. Poi, sono talmente densi quando si muovono in acqua bassa e tra i canali stretti, che si sfregano contro le curve dei canali, perdendo scaglie. L’acqua con cui sono a contatto ha una carica batterica elevata, quindi le infezioni sono una causa molto probabile». Pur avendo il lockdown favorito il ritorno della fauna in laguna, la presenza dei cefali non è insolita tra Bacino Orseolo e Rio dei Ferali dietro San Marco. «Ogni anno tornano in quel punto, proprio in periodo invernale – aggiunge –. Non ci è chiaro ancora il perché, non sappiamo di preciso che cosa sia ad attirarli». I cefali non sono una novità in sé, ma lo è la loro «popolarità». «Forse perché, da quando c’è poco traffico acqueo, le acque sono limpide e non siamo più distratti dai turisti, ci accorgiamo di fenomeni che ci sono sempre stati, ma a cui non abbiamo mai prestato attenzione».

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Moria di pesci Dopo le foto di canali brulicanti di cefali

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