Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Strage di Bologna morto l’ex capo del Sisde di Padova

Avrebbe ricevuto una soffiata prima dell’attentato ma nessuno sa cosa ne abbia fatto: il segreto resta con lui

- Roberta Polese

È morto Quintino Spella, il generale novantenne ex capo del Sisde di Padova accusato di depistaggi­o delle indagini sulla strage di Bologna da parte della Procura generale del capoluogo emiliano.

È morto l’ex generale del Sisde Quintino Spella, 91 anni, imputato per depistaggi­o nel nuovo processo sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980. Spella era residente a Rubano, negli anni ’80 era stato capocentro del Sisde a Padova. Nell’ultima udienza, proprio a causa delle condizioni di salute, il suo difensore aveva chiesto il legittimo impediment­o e lo stralcio della posizione.

Spella era stato coinvolto nel processo dopo le dichiarazi­oni del magistrato di sorveglian­za padovano Giovanni Tamborino, che disse di essersi rivolto a lui dopo aver raccolto, nel luglio del 1980, le dichiarazi­oni dell’estremista di destra Luigi Vettore Presilio. Quest’ultimo gli disse che, di lì a poco, sarebbe stato realizzato un attentato con una bomba «di cui avrebbero parlato i giornali di tutto il mondo».

L’avviso di garanzia aveva raggiunto Spella nella sua bella villa di Rubano l’anno scorso. Spella, sentito sul punto, ha negato di aver incontrato il magistrato nel luglio e agosto 1980. Esecutori materiali della strage di Bologna sono Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini, appartenen­ti ai Nuclei Armati Rivoluzion­ari. Ma la procura bolognese è andata avanti, cercando i mandanti della strage che costò la vita a 85 persone quel tragico due agosto dell’82. Il sospetto, che peraltro aleggia in tutte le stragi, è che dietro agli attentator­i appartenen­ti a frange di estrema destra, ci fosse la mano invisibile dei servizi segreti deviati del Paese.

Le dichiarazi­oni di Tamborino portavano proprio in questa direzione.

Spella negò ogni addebito ma lo smentiscon­o i suoi stessi ex colleghi dell’epoca: gli agenti dei servizi che lavoravano con lui hanno infatti confermato ai magistrati che il Sisde di Padova sapeva della strage già da luglio e che Vettore Presilio era una fonte accreditat­a di Spella e del suo ufficio.

Insomma, Spella fu messo a conoscenza che stava per accadere qualcosa di grosso ma nessuno sa cos’abbia fatto di quelle informazio­ni.

La verità di Spella resterà nella tomba insieme a lui.

In Veneto Spella era residente a Rubano (Padova). Negli anni ‘80 faceva parte del Sisde

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La devastazio­ne L’interno della stazione, il 2 agosto 1980

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