Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Scippo violento e raffica di furti nuovi guai per l’ex campione di boxe
Donna ferita durante un colpo, Naichel Millas torna in carcere
Si sono di nuovo spalancate le porte del carcere per Naichel Millas, ex promessa della boxe nazionale, che nonostante i diciannove anni appena compiuti conta già una lunga sfilza di precedenti, tra pestaggi ai vicini, furti e rapine. Il giovane ieri mattina è stato ammanettato dai carabinieri che l’hanno raggiunto nella sua abitazione di Cavarzere (Venezia), nuova residenza della nota famiglia sinti dopo lo «sfratto» da Legnaro. Con lui dietro le sbarre sono finiti altri due giovani mentre per un quarto è scattato l’obbligo di dimora.
La banda è accusata della violenta rapina avvenuta a Conche di Codevigo lo scorso 19 giugno quando una donna di 56 anni di Chioggia era stata scippata della borsetta e fatta cadere a terra. Per lei era stato necessario il ricovero in ospedale. Le successive indagini hanno permesso di individuare i responsabili dell’aggressione, attribuendo agli stessi anche una serie di furti avvenuti in estate su automobili in sosta nella zona di Conche e a cavallo tra le province di Venezia e di Rovigo.
Il pm Sergio Dini ha chiesto al Gip Elena Lazzarin un’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita ieri mattina nei comuni di Candiana, dove risiede David Curcio, 21 anni, che è stato portato in prigione a Verona, e a Cavarzere, dove abita Millas che è stato trasferito al Due Palazzi. Identico provvedimento è stato emesso dal tribunale dei minori di Venezia a carico di un altro giovane di 17 anni portato a Treviso mentre per un quarto membro della banda, D.F. di 25 anni di Cavarzere, è stato imposto l’obbligo di dimora nel comune.
Naichel «raggiunge» dietro le sbarre i genitori Manolito e Federica Hudorovich, oltre al fratello Joscioal che solo qualche giorno fa sono stati condannati dal tribunale di Padova per associazione a delinquere finalizzata ai furti, aggressioni e rapine in un altro processo. L’ex atleta, che fino al 2019 era in odore di partecipare alle Olimpiadi, era stato arrestato l’ultima volta a inizio aprile dell’anno scorso quando picchiò selvaggiamente un vicino di casa di 33 anni, rompendogli il naso, al termine di un diverbio quando ancora abitava in un alloggio Ater di Legnaro.
«Un gesto per ribadire come le istituzioni debbano sempre rimanere fedeli ai valori della democrazia e della libertà». Pronunciando queste parole, nel primo pomeriggio di ieri, il vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici, Andrea Micalizzi, ha presenziato all’intervento di cancellazione (vedi foto) della mega svastica (ben visibile da internet su Google Earth) che era stata disegnata all’interno dell’ex Amusement Park di via Fogazzaro tra la Guizza e Albignasego.
La banda Arrestati anche due complici, per un terzo l’obbligo di dimora