Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Vaccini, ecco il piano Over 80 a febbraio Si parte dal Censer
Definiti i primi dettagli per la vaccinazione anti Covid a una prima parte della popolazione polesana: si parte indicativamente i primi di febbraio, con gli over ottanta. Ieri la Conferenza dei sindaci e i vertici dell’azienda sanitaria Usl 5 si sono riuniti in videoconferenza e hanno definito le linee per la seconda fase della campagna vaccinale dopo sanitari, operatori ed ospiti delle Rsa.
«Dobbiamo organizzare i centri di vaccinazione popolare.ha spiegato il dg dell’usl 5, Antonio Compostella- La Regione aveva previsto tre centri di vaccinazione ma viste le caratteristiche del Polesine, con i sindaci si è scelto di crearne 5, dividendo al bisogno i team vaccinali».
Una necessità dettata dalla conformazione geografica del Polesine, lunga fascia di terra con ampie distanze, spesso, tra un comune e l’altro. Sono pertanto cinque le aree individuate: per il Delta Porto Viroporto Tolle, Adria, per la fascia mediana Rovigo, Lendinara-occhiobello e per l’alto Polesine Trecenta-castelmassa. Zone entro le quali saranno creati i punti di vaccino. A Rovigo, come luogo idoneo è stato individuato il Censer, centro fieristico di viale Porta Adige. La richiesta fatta ai sindaci da parte dell’azienda sanitaria è stata, infatti, quella di individuare luoghi ampi, di circa 500-600 metri, con grandi parcheggi per muoversi in sicurezza.
«Si inizierà dagli over 80, farmacisti e donatori, indicativamente ai primi di febbraio, una data precisa non siamo ancora in grado di darla poiché tutto è legato alla fornitura dei vaccini- ha spiegato Franco Vitale presidente della Conferenza dei Sindaci- Poi in una seconda tranche, sempre indicativa tra marzo e aprile, toccherà gli over 70, e poi la terza fascia con le polizie locali e forze dell’ordine, vigili del fuoco e Protezione Civile».
Da subito le varie amministrazioni comunali, con il supporto dei Servizi Sociali che in ogni comunità locale hanno il termometro della situazione, creeranno una lista di persone che hanno la priorità nella somministrazione del vaccino, persone che svolgono ruoli o lavori essenziali come i volontari delle associazioni che accompagneranno gli anziani ai punti vaccino. Per le persone che non possono muoversi da casa la somministrazione sarà a domicilio.
«Le associazioni di volontariato verranno messe in una griglia prioritaria- conclude il presidente della Conferenza dei sindaci- Si è scelto di seguire un’unica linea per tutti i Comuni, a parte le eccezioni rappresentate dalle liste che verranno poi trasmesse alla direzione sanitaria dell’usl 5». Intanto, per quanto riguarda la prima fase della campagna delle vaccinazioni anti Covid, sino all’atro ieri in Polesine, è stata somministrata la prima dose del vaccino a 6.344 persone.
Di queste 2.943 sono ospiti e operatori delle Rsa della provincia, e 3.401 invece comprendono tra gli operatori sanitari dell’azienda sanitaria «Polesana», del territorio e delle strutture private accreditate. Obiettivo terminare entro il 31 gennaio.