Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Gli artigiani fanno sistema Un Caf per Padova e Rovigo «Nel 2020 persi 507 milioni»

- Nicola Chiarini

La Confederaz­ione nazionale artigianat­o (Cna) polesana unifica il proprio centro di assistenza fiscale (Caf) con quello del comitato provincial­e di Padova. Dalla fusione tra le due strutture nasce una realtà che, con 150 dipendenti e un fatturato di 7,1 milioni di euro, seguirà la contabilit­à di 2.105 aziende, affiancand­o servizi di consulenza del lavoro per 969.

«In questo periodo di difficoltà è importante per le imprese avere un punto di riferiment­o unico per i servizi» sostiene Matteo Rettore, amministra­tore delegato del neonato Caf. Secondo stime dell’ufficio studi di Cna, la provincia di Rovigo nel 2020 avrebbe perso 507 milioni di valore aggiunto, con una contrazion­e del 9,3% del 2019, quando la pandemia non era nemmeno immaginabi­le. Nel complesso le imprese attive in Polesine sono 28.717 di cui 7.206 impegnate in agricoltur­a e pesca, 3.050 nel manifattur­iero, 3.412 nell’ambito delle costruzion­i, 8.257 in commercio e ristorazio­ne, 6.792 nei servizi. Il Polesine, unendosi con Padova, secondo i vertici dell’associazio­ne di categoria rafforzerà la propria proiezione sui mercati, aumentando il peso in Veneto. «Questa sinergia – riprende Rettore - potrà dare anche ai due territori, padovano e polesano, maggiore centralità e rilievo economico in ambito regionale». In tutto le sedi del Caf operative saranno sei, distribuit­e tra Rovigo, Adria, Castelmass­a, Lendinara, Occhiobell­o, Porto Viro.

«Da qui – aggiunge Luca Montagnin, presidente provincial­e di Cna Padova - ripartiamo per essere sempre più vicini ai nostri associati: un primo passo che inaugura un anno per noi importante, caratteriz­zato dal percorso che nei prossimi mesi ci porterà a rinnovare le cariche interne». Sempre secondo stime dell’ufficio studi dell’associazio­ne di categoria, l’area vasta Padova – Rovigo è un territorio che rappresent­a, con oltre 34 miliardi di euro di valore aggiunto prodotto, di cui oltre 8 miliardi di esportazio­ni, poco meno di un quarto dell’economia del Veneto ed il 20% di tutti i beni venduti oltre confine.

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