Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Distributori di vino e birra No dei sindaci alla Regione
Bui: così si incentivano le stragi del sabato sera. Finco: andiamo avanti
VENEZIA Un progetto di legge firmato dal vice presidente del consiglio regionale Finco punta a introdurre distributori automatici di vino e birra artigianali non funzionanti, però, fra la mezzanotte e le sei. La proposta, però, è stata respinta all’unanimità dal Cal, il parlamentino delle autonomie locali, che accusa: «Si incentiva il nomadismo dei bevitori».
VENEZIA Come un pacchetto di sigarette preso al distributore automatico, in Veneto stanno per spuntare distributori di vini e birre artigianali. L’idea è tutt’altro che scontata anche se, in altre regioni, già si fa. Primo firmatario del progetto di legge depositato in Regione è il vicepresidente del consiglio, il leghista Nicola Finco. Bottiglie che, però, sono state stappate metaforicamente col botto ieri nel corso di una lunga giornata di passione all’interno del Cal, il consiglio per le autonomie locali. I sindaci, che danno parere consuntivo, non vincolante, sono balzati sulla sedia quando hanno affrontato il punto, fra il bilancio regionale e la promozione di defibrillatori (anche qui automatici ma su cui nessuno ha avuto nulla da eccepire). Il Cal, guidato da Fabio Bui, presidente della Provincia di Padova ha espresso parere negativo sul progetto di legge numero 95, quello che punta a derogare al divieto di somministrare e vendere bevande nella fascia notturna, tra mezzanotte e le 7 del mattino, autorizzandone la distribuzione nei distributori automatici. Un parere negativo e unanime da parte del «parlamentino» delle autonomie locali.
Perché? Finco parla di un fraintendimento di fondo legato anche alla mancanza di comunicazione di un’istruttoria preventiva ai membri del Cal: «L’idea nasce dall’esigenza di alcune cantine, soprattutto medio piccole che non sono sempre aperte. La vendita di alcolici attraverso distributori automatici a oggi, in Veneto, non è consentita. La norma nazionale prevede, invece, che si possa autorizzare fino alla mezzanotte e dalle 6. Naturalmente sempre con la tessera sanitaria, come per le sigarette per restringere la possibilità agli adulti. In Cal, inizialmente si è capito che avremmo autorizzato la vendita di alcolici anche a minori di notte. Non è così». Il vicepresidente del consiglio annuncia che il testo passerà ora in commissione e poi in aula a Palazzo Ferro Fini ma con una limitazione che accoglie un altro rilievo dei sindaci: nessun distributore automatico in città, solo davanti alle cantine vitivinicole e alle produzioni di birra artigianale. Una rassicurazione che non convince affatto Bui: «Partiamo dall’introduzione. Ci viene detto che dobbiamo dare una mano alla filiera produttiva del vino che mi pare stiano abbastanza bene. Poi, sulla possibilità di accedere ad alcolici durante la notte andiamo in contraddizione con la norma regionale del 2017 volta a contrastare le stragi del sabato sera. Chi li spegne i distributori a mezzanotte? Quando si apre una strada è difficile tornare indietro e si rischierebbe di favorire zone di degrado. Che poi, a questo punto, ci dobbiamo aspettare il distributore di grappa all’imbocco del ponte di Bassano?». Lo spettro, rileva il Cal, è di «favorire il nomadismo notturno dei bevitori, in particolare dei minorenni, creando pericolosi fenomeni di degrado urbano e sociale e una minaccia per la sicurezza stradale». Finco, però, tira dritto: «Questa è una tempesta in un bicchier d’acqua, il testo è stato male interpretato. L’obiettivo è incentivare un importante settore dell’economia del Veneto».
Bui
Rischio nomadismo dei bevitori
Finco
Così si fa già in tante altre regioni