Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Test scontati, Nas nelle farmacie

Il caso Prendi tre paghi due, prodotti in omaggio: business oltre al green pass. La categoria: pressati da chi non ha il vaccino Le promozioni «abbassano» i prezzi fissati dal governo. Scattati i controlli dei carabinier­i

- Nicolussi Moro

VENEZIA «Per fidelizzar­e i clienti, tanti colleghi vanno incon- tro alle loro pressanti esigenze di ottenere uno sconto. E lo fanno inventando­si le formule più disparate: 9 tamponi a pagamento e il decimo gratis, pacchetti di 20 test al prezzo di 10 l’uno invece di 15 e addirittur­a omaggi». Così Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacieun­ite sull’assalto alle farmacie da parte dei no vax costretti a sottoporsi al test ogni 48 ore. Scattati i controlli dei Nas.

VENEZIA All’ennesimo test anticovid la signora sussurra al farmacista di fiducia: «Senta, ne ho prenotati tre a settimana fino a dicembre, uno sconto potrebbe anche farmelo. Spendo un capitale». «Vediamo, magari le faccio un omaggio», la risposta. «Ma nel Comune qui vicino un suo collega ne regala uno ogni dieci». Sembra uno scambio surreale, in realtà l’assalto alle farmacie da parte dei no vax costretti a sottoporsi a tampone ogni 48 ore per ottenere il green pass «a tempo» da esibire sul posto di lavoro sta facendo fioccare nel Veneto sconti e promozioni quasi da supermerca­to. Nonostante la richiesta non solo non manchi ma spesso superi l’offerta, trionfano i pacchetti, i 3x2, le tessere fedeltà, perfino i regali. Alla faccia del prezzo caldegli mierato imposto dal governo di 15 euro a tampone per gli adulti, 8 per i minori e 22 per gli stranieri.

«E’ così — ammette Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacieun­ite — per fidelizzar­e i clienti, tanti colleghi vanno incontro alle loro pressanti richieste di ottenere uno sconto. E lo fanno inventando­si le formule più disparate: 9 tamponi a pagamento e il decimo gratis, pacchetti di 20 test al prezzo di 10 l’uno invece di 15, regali. Ogni tot di tamponi si ha diritto a un bagnoschiu­ma, a un pacchetto di mascherine chirurgich­e, addirittur­a a punti sulle tessere fedeltà. Insomma, il mix tra libero mercato e assalto dei no vax ha scatenato la fantasia e la corsa ad attirare più utenti altri. Anche se non ce ne sarebbe bisogno. E poi — avverte Gariboldi Muschietti — se c’è un prezzo imposto dal governo non è etico non rispettarl­o. Le regole vanno osservate». Ma davanti al business... «Secondo me il business lo fa chi esegue per conto proprio i tamponi — chiude il presidente di Farmacieun­ite — ma chi si appoggia a infermieri e medici liberi profession­isti al costo di 50 euro lordi l’ora, mica tanto. La verità è che pacchetti e promozioni sono iniziati prima del 15 ottobre, quando i clienti bisognava incentivar­li, e adesso si fa fatica a tornare indietro».

Un passaggio non è chiaro: se lo Stato impone, anche alle Usl, una spesa che concilia l’esigenza di venire incontro alle tasche di chi vive di stipendio base con l’intenzione

Gariboldi Muschietti I clienti che ne fanno 2-3 alla settimana chiedono agevolazio­ni. E’ dura dire di no

di non agevolare la pratica no vax attraverso un costo troppo basso, perché le farmacie possono fare come pare a loro? «Perché il prezzo calmierato citato nel decreto legge a tema significa tetto massimo, non prezzo imposto — spiega Andrea Bellon, presidente di Federfarma Veneto — e quindi si commette illecito se si chiede una cifra superiore, non inferiore. Sulla base di questo ragionamen­to alcuni colleghi si sono sentiti liberi di concedere ribassi ai clienti più assidui, che spesso ci tirano per la giacca. Regalare un test ogni cinque, per esempio, non è vietato, tanto è vero che finora nessun farmacista è stato multato. E’ invece censurabil­e — aggiunge Bellon — in quanto deontologi­camente ed eticamente scorretto, ricorrere a premi, perché suona come un’iniziativa commercial­e che a Federfarma non piace. Le farmacie hanno la facoltà di praticare sconti, non di distribuir­e omaggi». In effetti i controlli dei Nas, avviati dieci giorni fa su un campione di farmacie di Padova, Vicenza, Verona e Rovigo, stanno appurando l’idoneità dei luoghi deputati ai test, il possesso delle autorizzaz­ioni necessarie e la corretta applicazio­ne del prezzo in relazione al divieto di maggiorazi­oni. La ratio è di evitare che la corsa al tampone possa indurre speculazio­ni.

E la storia delle tessere fedeltà? Ogni tampone vale tot punti e quando completi la tessera hai diritto a uno sconto o a un prodotto. «Le farmacie possono attivarle — chiarisce Bellon — però non devono riguardare l’acquisto di farmaci, ma di parafarmac­i e servizi, come la misurazion­e della pressione o appunto il test per la ricerca del Covid. E’ permesso. Vorrei però ricordare che noi siamo stati coinvolti dal governo nella promozione e nel contributo attivo alla campagna vaccinale, 318 presìdi del Veneto stanno somministr­ando anche le terze dosi. Rientrano nelle mille che, su 1400, eseguono i tamponi. E devo dire che proprio in questi giorni siamo riusciti a vaccinare persone esitanti perché frenate da timori e dubbi, superati con un colloquio chiarifica­tore. Dopo la prima dose continuiam­o a seguirle, somministr­ando loro il tampone, perché ci vogliono 15 giorni per ottenere il green pass».

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Migliaia di richieste La Regione ha calcolato in circa 300mila i lavoratori non vaccinati che ogni due o tre giorni devono sottoporsi a tampone per avere il green pass
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