Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Segretario comunale, sciopero anti-green pass

Adria, il top manager municipale aderisce a una protesta sindacale contro l’obbligo del «certificat­o verde» Dall’opposizion­e arriva solidariet­à da destra (Giorgia Furlanetto) e dal centrosini­stra (Lamberto Cavallari)

- Tommaso Moretto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ROVIGO C’è un «no Green pass» illustre e battaglier­o in Polesine: il segretario comunale di Adria, Gianluigi Rossetti. Non si presenta al lavoro da lunedì e non è una sorpresa per la maggioranz­a consiliare guidata dal sindaco Omar Barbierato che è stata avvertita della decisione del dirigente. Rossetti ha aderito allo «sciopero» indetto dal movimento contro il «Green pass».

Da Palazzo Tassoni però non arrivano né commenti né tantomeno dichiarazi­oni ufficiali. A tendere la mano al segretario, da un lato inaspettat­amente, dall’altro no, è Giorgia Furlanetto, avvocato e consiglier­e d’opposizion­e, capogruppo di Fratelli d’italia fino alla sua uscita dal partito di una settimana fa. L’anno scorso era intervenut­i perfino i carabinier­i quando il segretario comunale aveva negato l’accesso al municipio della consiglier­a che invece rivendicav­a il diritto di entrare.

«Esprimo la mia massima solidariet­à nei suoi confronti» ha dichiarato ieri Furlanetto, appena tornata da Trieste, cuore della protesta contro l’obbligator­ietà del «Green pass» nei luoghi di lavoro. «Sono uscita da Fratelli d’italia proprio per la posizione incoerente del partito su questo tema» ha poi spiegato.

Siccome il sindaco Omar Barbierato nel 2018 ha vinto guidando una coalizione civica, all’opposizion­e oltre al centrodest­ra c’è il centrosini­stra il cui ex candidato sindaco, Lamberto Cavallari, ieri ha dichiarato: «Immaginand­o che lo sciopero sia stato indetto nel rispetto della normativa vigente e che l’adesione del segretario rispetti le procedure normativam­ente imposte, ritengo che con la sua astensione dal servizio esprima le proprie convinzion­i, nel suo pieno diritto. Non condivido le sue motivazion­i, ma finché esercita il proprio diritto pacificame­nte ritengo che si tratti di una sua facoltà. Conto infine sul suo senso di responsabi­lità per limitare il disagio e i disservizi».

Quando si tratta di pubblici servizi gli scioperi devono sottostare alla legge 146 che prevede tempistich­e definite precedute da un tentativo di conciliazi­one. In caso questo sciopero non abbia rispettato la procedura il datore di lavoro potrebbe contestare un’assenza ingiustifi­cata dal posto di lavoro.

Sempre boom delle richieste di tamponi da parte di lavoratori: ieri eseguiti 651 tra antigenici e molecolari; le prenotazio­ni da ieri al 31 dicembre sono 6.017.

Intanto, aumentano i contagi Covid-19 in Polesine. Sono 19 le nuove positività (15 già in isolamento domiciliar­e) secondo l’ultimo bollettino dell’usl 5, così in totale 15.768 i residenti in provincia colpiti dalla pandemia. L’incidenza degli ultimi sette giorni, ovvero i nuovi casi riscontrat­i sul totale delle persone testate nel periodo, è pari al 2,68 per cento.

Sono 110 le persone attualment­e positive in provincia. Sono 17 le nuove guarigioni che portano a 15.120 il totale in Polesine da inizio epidemia. Sul fronte-ricoveri, 12 degenti nelle strutture sanitarie polesane per Covid-19. Sei pazienti in Area medica Covid a Trecenta, quattro all’ospedale di comunità Covid trecentano e due in Malattie Infettive a Rovigo.

Da inizio pandemia, in Polesine morte 538 persone Covid-positive. Gli ultimi decessi ill mese scorso.

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