Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Grotto: «Gas Jeans, salvare l’azienda, salvare i posti di lavoro»
VICENZA «Salvare l’azienda, salvare i posti di lavoro». È l’appello di Claudio Grotto, fondatore dell’omonima azienda vicentina della moda, che detiene il marchio Gas Jeans. Parole pronunciate nei giorni frenetici in cui si cerca una soluzione per Grotto spa, in concordato dal 2019, dopo che il maggior creditore, il fondo Dea, non votando, ha bocciato il piano di concordato dell’amministratore unico Cristiano Eberle. Chi vuole salvare Gas si faccia avanti, sembrerebbe dire Grotto: «Pensavo di chiudere le falle aperte con la crisi del 2008. Non è andata così. Ci siamo messi di lato tre, quattro anni fa. Oggi siamo nella situazione di non pretendere nulla». «Abbiamo investito centinaia di milioni nel brand - ricorda l’imprenditore -. È un marchio conosciuto nel mondo, l’unica cosa che ora fa entrare un po’ di soldi». Tra le voci che si rincorrono sulle possibili alternative, emerge il nome di
Walter Maiocchi, della padovana Finplace Due. «Ci siamo conosciuti nel 2018 – dice Grotto -. L’idea era trovare un partner. Dialogo durato qualche mese, ma non approdato a nulla». E oggi? «Non mi ha telefonato. Spero in futuro si riesca a garantire gli stipendi».
Intanto emergono i particolari della lettera che Dea Capital ha scritto il 18 ottobre ai dipendenti Gas che chiedevano del mancato voto: «Negli anni abbiamo dimostrato di lavorare per il salvataggio – si legge - nel caso di Grotto non è stato possibile farlo, non per nostra responsabilità». E ancora: «I soci e l’attuale gestione hanno rifiutato anche durante il concordato di cercare soluzioni costruttive nell’interesse della società e dei posti di lavoro, arrivando a impedire ai creditori, nonostante un provvedimento del tribunale, di analizzare i dati societari».