Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
The buck stops here
«Hai intenzione di comprarti tutto il negozio?» chiede il giovane marine all’amico davanti alla vetrina della boutique di Piazza della Borsa. 25 aprile 2022. Nel mare di Trieste c’è la portaerei USS Harry S. Truman, che sosta in rada a scopo di deterrenza. Coi suoi 333 metri, 3.500 marinai, 2.150 aviatori, 90 tra aerei ed elicotteri, 20 anni di autonomia senza rifornimento. La nave americana non spara un colpo ma sta là a ricordare, dall’italia all’ucraina, che finché c’è lei non ci saranno portaerei russe, cinesi o di altra potenza. Come ai tempi dell’aprile ‘45, quando gli Alleati contesero la città ai titini, rappresentando l’unica chance di liberazione che non fosse passare da un totalitarismo all’altro, Trieste oggi è piena di boys con il loro accento anglosassone. Sul parabrezza di una vettura parcheggiata in una via triestina c’è lo stemma della portaerei Truman. Notiamo il motto nella parte inferiore dell’insegna. «The Buck Stops Here». Cosa vuol dire? La frase deriva da un’espressione popolare nello slang americano, «to pass the buck», che si può tradurre come «delegare la responsabilità», o se vogliamo, scaricare il barile, lavarsene le mani. A monito per tutti quelli che volevano rinviare le decisioni, rimandare il momento della scelta, The Buck Stops Here era una scritta che stava nel riformatorio federale di El Reno, Oklahoma. Fred A. Canfil, allora United States Marshal per il Western District del Missouri e amico del presidente Truman, vide la scritta durante una visita nel riformatorio e chiese al direttore di farne fare una copia da dare al presidente. Il 2 ottobre 1945 venne inviata a Truman, il quale la tenne sulla sua scrivania presidenziale alla Casa Bianca per tutto il mandato, e vi fece riferimento in molti discorsi. Per esempio: «Sapete, è facile per il terzino il lunedì mattina dire quello che l’allenatore avrebbe dovuto fare, a partita finita. Ma quando la scelta è lì davanti a te, la decisione deve essere presa». Nel suo ultimo discorso da presidente, nel gennaio 1953, Truman tornò sul concetto. «Il presidente, chiunque sia, deve decidere. “He can’t pass the buck to anybody”, non può delegare la responsabilità a nessuno. Nessun altro può decidere per lui. È il suo lavoro». Ecco. Celebrare degnamente il 25 aprile, durante l’invasione dell’ucraina, significa prendersi ciascuno la propria piccola parte di responsabilità nel dire da che parte si sta. Da quella degli aggrediti o degli invasori. Della democrazia o della dittatura. Del diritto a difendersi o della prevaricazione. The Buck Stops Here.