Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Liberazione, la festa e la polemica «Qualcuno si è scordato dell’anpi»
La presidente Rizzetto non è tra gli oratori. Il Comune: «Mai stato previsto un suo intervento»
PADOVA Dietro le quinte, quello celebrato ieri mattina in via VIII Febbraio, dopo due anni di assenza a causa del Covid, è stato un 25 Aprile contraddistinto da qualche polemica. Floriana Rizzetto, presidente padovana dell’anpi, l’associazione nazionale partigiani, si trovava comunque nell’area riservata alle autorità e, come di consueto, le è stato affidato il compito di deporre la corona d’alloro in via Oberdan, di fronte alle lapidi commemorative in ricordo dei caduti nella prima e nella seconda guerra mondiale. Ma alla fine della cerimonia istituzionale, nel giorno del 77° anniversario della Liberazione, la presidente Rizzetto (vicina al neonato movimento «Tutta nostra la città» che, alle amministrative di giugno, supporterà la candidatura a sindaco di Luca Lendaro) ha ricostruito così quanto sarebbe accaduto nei giorni scorsi: «Alle altre associazioni – ha sostenuto – l’invito a partecipare, da parte del Comune, è arrivato il 19 aprile. Mentre a noi, diciamo forse per una dimenticanza, è giunto il 20. Magari, dopo gli ultimi due anni in cui la cerimonia non si è potuta tenere per colpa del Covid, si è creata un po’ di confusione. Ma ora, è tutto risolto. Tanto che siamo qui con le nostre bandiere». Bandiere non solo dell’anpi, ma anche della Pace e dell’ucraina. Davanti a una grande folla, tutto è filato liscio (da segnalare soltanto un fugace grido dal pubblico, «Non siamo americani, siamo europei!», durante il discorso del sindaco Sergio Giordani). Tornando però alle parole di Rizzetto, la versione fatta trapelare da Palazzo Moroni è un po’ diversa: «Già nel 2018, si era stabilito in primis che, nell’edizione 2022, sarebbe stato dato ampio spazio all’università che, oltre ad essere l’unico ateneo italiano insignito della Medaglia d’oro al valor militare per il ruolo avuto nella Resistenza, avrebbe festeggiato i suoi 800 anni di storia e poi che ci sarebbe stata una turnazione tra le associazioni chiamate ad intervenire dal palco. E quest’anno, cadeva il turno dell’anei, l’associazione nazionale ex internati». Secondo alcune voci, però, dopo i discorsi del primo cittadino, del vicepresidente della Provincia, Vincenzo Gottardo, della rettrice del Bo, Daniela Mapelli, e del presidente padovano dell’anei, Maurizio Lenzi, l’anpi avrebbe comunque voluto che fosse concesso di parlare anche ad un proprio rappresentante. Concessione che, come evidenziato dal Comune, non è stata possibile dare. Ma da piazza delle Erbe, dove Rifondazione Comunista ha ricordato a suo modo il 77° anniversario della Liberazione, l’ex consigliera di Coalizione Civica, Daniela Ruffini, ha scandito: «Noi, a differenza di qualcun altro, non ci siamo dimenticati di invitare l’anpi e nemmeno ci siamo permessi di non farla parlare, tanto più alla luce degli ignobili attacchi che sta ricevendo soltanto per essersi, come sempre, schierata dalla parte dei partigiani, che perseguivano la pace e cercavano, con ogni mezzo, che i civili non venissero coinvolti. Cioè proprio il contrario di quanto sta succedendo oggi in Ucraina».
Ciò detto, mentre il sindaco Giordani ha definito «ingiustificabile l’invasione militare dell’ucraina da parte della Russia», la rettrice Mapelli ha emozionato i presenti con le parole pronunciate il 9 novembre 1943 dall’allora rettore Concetto Marchesi: «Studenti, una generazione di uomini ha distrutto la vostra giovinezza e la vostra patria. Traditi dalla frode, dalla violenza, dall’ignavia e dalla servilità criminosa, voi dovete rifare la storia dell’italia. Per la fede che vi illumina e per lo sdegno che vi accende, non lasciate che l’oppressore disponga della vostra vita. Fate risorgere i vostri battaglioni ed aggiungete al labaro della vostra università la gloria di una nuova e più grande decorazione in questa battaglia suprema per la giustizia e la pace».
Giordani Inqualificabile l’invasione militare dell’ucraina da parte della Russia
Mapelli cita Marchesi Studenti, hanno distrutto la vostra giovinezza. Non lasciate che l’oppressore disponga della vostra vita