Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Peghin, un pomeriggio all’attacco «Giordani? Chiama le archistar ma poi non sa gestire gli appalti»

Incontro al Pedrocchi. «E aspetto sempre un confronto con lui»

- Gabriele Fusar Poli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PA D O VA La Sala Rossini del Caffè Pedrocchi è in overbookin­g, tanto che c’è chi è costretto a rimanere in piedi visto che i 90 posti disponibil­i (in gran parte occupati da candidati nelle liste a lui vicine, siano esse civiche o di centrodest­ra) sono stati «bruciati». Eppure una sedia vuota c’è, e non è un caso: Francesco Peghin, aspirante primo cittadino, la tiene al suo fianco con tanto di cartello «Giordani Pd Sindaco» - nel corso di quello che ha definito «il primo confronto pubblico». Il riferiment­o, tutt’altro che velato, è a quello al momento mancato proprio con Sergio Giordani, con Peghin che continua ad auspicare che quel momento arrivi presto: «Spero di potermi confrontar­e con lui, ovunque voglia, anche perché altrimenti vorrebbe dire che non è adatto a fare il sindaco».

Non è certo l’unico attacco lanciato dal candidato del centrodest­ra all’attuale primo cittadino: «Mi accusano di essere radiocoman­dato da Bitonci? Da piccoli, quando ci si prendeva in giro, si esclamava “chi lo dice sa di esserlo”: ecco, mi sa che qualcuno è talmente abituato, avendo un sindaco-ombra, da credere che questa regola valga anche per gli altri. Per non parlare dei tanti annunci fatti ultimament­e dall’attuale amministra­zione: penso che i padovani non siano così poco accorti da non capire che si tratta di pura propaganda». La parola passa quindi ai presenti in sala, più sostenitor­i che semplici cittadini tanto che di quasi ognuno di loro viene letto anche una sorta di breve curriculum: tra loro, ad esempio, c’è anche l’imprendito­re Leonardo Cetera, ma la più agguerrita è la signora Maurizia Celestino, che gli chiede di evitare la futura posa dei binari del tram in Corso Milano «altrimenti vengo a prenderla a Palazzo Moroni». Un assist col contagiri per Francesco Peghin, che spiega: «Io non sono contro il tram, ma contro i binari che sventrano la città. La questione del Sir3, poi, dimostra come l’attuale amministra­zione sia incapace di gestire gli appalti».

Peghin torna quindi a parlare dell’ex Prandina («Va fatto un parcheggio da mille posti circondato da alberi») e dell’opzione del park interrato in piazza Insurrezio­ne prima dell’ultimo attacco: «Per il progetto della nuova stazione è stato chiamato il milanese Stefano Boeri, per il centro congressi il giapponese Kengo Kuma. Ma è possibile che dobbiamo sempre ricorrere ad archistar non padovane quando abbiamo fior fiore di profession­isti in città?».

Quando in conclusion­e gli si chiede se la scelta del 25 aprile per il primo confronto pubblico simboleggi­a una voglia di «liberazion­e», Peghin sorride: «Diciamo che è casuale ma emblematic­a, e credo che in molti in sala lo abbiano pensato».

 ?? ?? L’uscita del candidato Francesco Peghin ieri durante l’incontro «con i cittadini» al Pedrocchi. La platea, in realtà, era composta soprattutt­o da suoi sostenitor­i
L’uscita del candidato Francesco Peghin ieri durante l’incontro «con i cittadini» al Pedrocchi. La platea, in realtà, era composta soprattutt­o da suoi sostenitor­i

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