Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Muraro resta in sella alla Fondazione Dal consiglio altri quattro anni di mandato
Cariparo, atteso venerdì il voto (scontato) che lo confermerà presidente
Altro giro per il professor Gilberto Muraro. È in programma tra tre giorni, venerdì, la riunione del consiglio generale della Fondazione Cariparo per eleggere il nuovo presidente dell’istituto di piazza Duomo. Nuovo presidente che, a meno d’imprevedibili sorprese, sarà appunto quello in carica già da un quadriennio, ovvero appunto il professor Muraro, 82 anni, docente emerito di Scienza delle Finanze al Bo e, tra i numerosi incarichi ricoperti, già rettore della stessa Università, vicepresidente di Banca Antonveneta e presidente della Cassa di Risparmio del Veneto nonché della Fondazione Morgagni e del Vimm, la Fondazione di ricerca biomedica avanzata con sede in via Orus.
Designato a capo di Palazzo del Monte di Pietà il 27 aprile del 2018, quale successore del «presidentissimo» Antonio Finotti (al timone della Fondazione Cariparo sin dal 2003 ed oggi, a 93 anni, presidente emerito della stessa), il professor Muraro sarà dunque confermato per un ulteriore quadriennio, ossia fino alla primavera del 2026. «Se resterò in carica per altri quattro anni? Lo deciderà il consiglio generale. E quindi, come si dice in questi casi, chi vivrà vedrà», aveva sorriso il primo aprile scorso, a margine della festa per il 30° anniversario dell’ente di piazza Duomo, celebrato nell’aula Magna del Bo con a fianco, tra i tanti, Gian Maria Gros Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo (di cui la Fondazione Cariparo è azionista circa all’1,8%), Francesco Profumo, numero uno dell’acri (l’associazione delle fondazioni di origine banacaria), e il ministro dell’economia, Daniele Franco.
«Pur in un contesto di enormi e rapide trasformazioni – aveva promesso Muraro in quell’occasione – continueremo a sostenere le province di Padova e Rovigo con la medesima visione di comunità aperta e solidale, con un occhio di riguardo sia per le famiglie in difficoltà che per le nuove povertà generate prima dalla pandemia da Covid e adesso dal caro bollette dovuto principalmente alla guerra in atto sul fronte russo-ucraino». Parole, poco più di tre settimane fa, che già suonavano da presidente bis.
Bisognerà aspettare invece ancora un anno per il rinnovo, sempre da parte del consiglio generale, del consiglio d’amministrazione di Palazzo del Monte di Pietà, formato (tra gli altri) dal vicepresidente Donato Nitti, a lungo direttore del dipartimento di Scienze Chirurgiche, Oncologiche e Gastroenterologiche dell’azienda Ospedaliera, dal portavoce regionale del Forum del Terzo Settore, Marco Ferrero, e dall’ex sindaco di Rovigo, Fausto Merchiori.