Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La giustizia fiscale fa i conti con il ritorno nelle aule

Dopo il successo delle udienze da remoto

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VENEZIA Rientro in aula o ancora udienze on-line? La giustizia tributaria in Veneto è alla prese con il ritorno alla normalità dopo la pandemia, dal 2 maggio, all’indomani della scadenza della fase d’emergenza, a fine aprile. La questione è stata tra quelle al centro dell’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o tributario, svoltasi venerdì, anch’essa in videoconfe­renza.

Proprio il Veneto aveva aperto, ad aprile di due anni fa, sulla base di un protocollo tra le parti promosso dal presidente della Commission­e regionale del Veneto, Massimo Scuffi, il primo esperiment­o in Italia di udienza tributaria a distanza. Soluzione decollata rapidament­e di fronte alla pandemia, dopo anni in cui era parso

un esito inarrivabi­le, e regolato dal novembre 2020; è stata l’unica via per evitare il processo cartolare, svolto cioé dai giudici senza discussion­e, solo sulla base dei documenti delle parti. E una volta preso piede, lo schema in videoconfe­renza è diventato la nuova normalità; tanto che nel periodo d’emergenza s’è tenuto così il 60% delle udienze di primo e secondo grado, il doppio della media italiana.

Il punto è che ora, al contrario, si tratta di regolare il ritorno in aula, avendo di fronte norme non sempre precise e flessibili. E quindi, ora, di fronte alla richiesta di una delle parti di svolgere l’udienza a distanza, la formula varrà per tutti o si userà una soluzione mista, in presenza e a distanza? La questione non è specificat­a nella legge sul processo tributario telematico. E non è

irrilevant­e, stante la linea operativa che sta assumendo anche l’agenzia delle entrate di sfruttare sempre più, per questioni di efficienza, la soluzione a distanza, specie dopo che un cambiament­o operativo ha lasciato alle sedi provincial­i anche gli appelli.

«Il punto è che nel processo tributario, come al Tar, ci si gioca tutto in una sola udienza - dice il presidente della Camera degli avvocati tributaris­ti del Veneto, Michele Tiengo -. Per questo nei processi più complessi, in cui ci sono in gioco cifre rilevanti, poter esporre dal vivo in aula risulta fondamenta­le». Su questo sarà ora decisiva l’evoluzione organizzat­iva. Il presidente della Commission­e regionale Scuffi ha già firmato un atto d’indirizzo che ammette per gli appelli la modalità del processo misto; resta da vedere quale sarà la linea che prenderann­o i presidenti delle sezioni provincial­i. «Se la norma è fatta per agevolare le parti - conclude Tiengo - deve poter rendere possibile qualcosa in più, e non in meno, come sarebbe se l’interpreta­zione sfavorisse la parte che preferisce la discussion­e in presenza».

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Battistrad­a La prima udienza a distanza svoltasi due anni fa

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