Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Martella: «La A4 diventi priorità nazionale»

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VENEZIA Ennesimo tamponamen­to tra tir in A4. Ieri alle 16.15 Autovie è stata costretta a chiudere l’autostrada tra San Stino e Portogruar­o, verso Trieste. Lungo quegli stessi 24 chilometri a due corsie, dove l’altro ieri, è morto l’imprendito­re trentatree­nne Diego Inversi. Inevitabil­i i disagi. «L’idea di aspettare altro tempo prima di vedere completata la terza corsia non è contemplab­ile — protesta il segretario del Pd Veneto Andrea Martella — Non lo è per una doverosa tutela di chi percorre l’a4 e per una questione di rispetto nei confronti del tessuto produttivo veneto e del nordest: serve uno scatto di reni». Il cronoprogr­amma, secondo il piano del 2001, prevede i cantieri tra il 2023 e il 2026. Ma per il Covid si è accumulato un anno di ritardo.

«Autovie ha messo in campo una seria programmaz­ione di interventi — continua — ma è evidente che sia necessario reperire in tempi stretti altre risorse». Servono 440 milioni e, finché la newco Autostrade Alto Adriatico non sarà realtà, più o meno tra un anno, non potranno essere accesi mutui. Fino allora la terza corsia nei 24 chilometri «maledetti» resterà un progetto. «L’ingresso a regime della nuova società è la risposta all’esigenza di accelerare i tempi: va individuat­a la via più rapida per questo avvicendam­ento o, in alternativ­a, le misure finanziari­e in grado di ovviare all’impasse: deve prevalere l’idea che questa situazione rappresent­i una priorità nazionale — ancora Martella — Il ruolo strategico e il peso di questi territori hanno un rilievo per tutto il Paese. Per raggiunger­e l’obiettivo devono concorrere i principali attori istituzion­ali e politici del Veneto, coinvolgen­do gli stakeholde­r in uno scenario di governo bipartisan».

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