Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Forema investe 2,5 milioni per acquisire e rifare la sede «Più spazi per incontrarsi»
PADOVA (g.f.) Fòrema irrobustisce il proprio impegno in formazione e riqualificazione della forza lavoro, segnando un +12% nei ricavi e portandoli nel 2021 a 7 milioni. E poi acquista la propria sede e ne destina metà a spazio libero per incontri serali gratuiti fra protagonisti di storie di successo, i propri corsisti e chiunque sia interessato a prendervi parte. Ne ha parlato ieri il direttore generale, Matteo Sinigaglia, spiegando che da questo progetto nasce la necessità di reinterpretare gli spazi e dunque, per farlo, di acquistare i locali alla Stanga, a Padova. L’investimento è di 2,5 milioni, la riqualificazione sarà chiusa entro l’autunno. Intanto sono saliti i dipendenti, 45 unità, 9 in più in un anno.
Sul fronte del «core business» Fòrema sta registrando un boom di richieste su trasformazione delle imprese in Smart Factory e di cultura digitale. Nel 2021 sono state formate quasi 25 mila persone, superando 100 mila ore nell’elearning. Attività comunque ancora lontana dal poter rispondere al fabbisogno di manodopera delle imprese locali. «Di sicuro c’è una domanda più ampia dell’offerta - riconosce Sinigaglia - e a rendere più difficile l’incrocio sono intervenuti due fattori prima sconosciuti. Spesso oggi per i ragazzi la possibilità di un periodo di formazione spesato con successivo stage in aziende non di rado disponibili a un assunzione
non è più un incentivo sufficiente. La disponibilità di un reddito di cittadinanza, e di poter scegliere fra studiare e lavorare o attendere, influenza i comportamenti». Il secondo argomento è legato alle mutate abitudini di lavoro imposte per molti mesi dal Covid. «Ci troviamo spesso con persone che non vogliono più tornare alla vita di prima, a presentarsi al lavoro 5 giorni su 7, dalle 8 alle 19. Abbiamo iniziato a chiedere alle imprese che ci interpellano se sia o meno previsto lo Smart Working e se ci siano efficaci strumenti di bilanciamento tra vita e lavoro. Se aspetti di questo tipo sono considerati – prosegue il dg – allora la platea dei candidati è più ampia; altrimenti rimane solo chi non può rifiutare un impiego. La nostra attività di formazione è rivolta anche ai datori di lavoro: devono comprendere che con una buona qualità nelle relazione con i dipendenti anche la produzione sarà di livello superiore».