Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Ora so essere un leader per far crescere la squadra Il basket? È la mia vita e mio figlio già palleggia»

Di L’ala di Louisville, la Reyer e la vita con la famiglia a Venezia tra l’autobiogra­fia di Malcom X e L’R&B

- Serena Spinazzi Lucchesi

Jeff is back. Se c’è un giocatore che ha ritrovato il proprio se stesso migliore nella stagione in corso, questo è Jeff Brooks. La prestazion­e nel derby con Treviso (25 punti eguagliand­o il proprio high di carriera) è solo il punto esclamativ­o di un discorso iniziato con il suo arrivo all’umana Reyer. Non a caso caldeggiat­o da Walter De Raffaele, che ha fortemente creduto in lui. «Walter – conferma l’ala – mi aveva chiesto subito di tornare ad essere il Jeff Brooks di qualche anno fa. Mi ha chiesto di essere più protagonis­ta in attacco e di aiutare con la mia esperienza e leadership». E la sua crescita corrispond­e, guarda caso, ai risultati in crescendo della squadra che punta a chiudere la stagione al quarto posto.

Jeff, come è cambiato il tuo ruolo in campo rispetto agli ultimi anni?

«Qui ho spazio e responsabi­lità. E ho un ruolo diverso: gioco in post-basso, produco per gli altri, gioco i mismatch... Ho opportunit­à diverse con più responsabi­lità. Adoro giocare con questo coach, con lo staff e i compagni. Walter alimenta il mio fuoco e mi ha spronato ad essere un leader in campo, anche “vocale”: ora urlo e incito tutti... Sono grato alla Reyer di avermi dato questa opportunit­à».

Nove vittorie nelle ultime dieci giornate, dopo un inizio stagione difficolto­so. Quando la svolta?

«Dopo la sconfitta di Varese le cose sono andate meglio perché abbiamo continuato a

La svolta è arrivata dopo la sconfitta con Varese: siamo tornati in palestra senza abbatterci e abbiamo trovato un nuovo equilibrio

lavorare in palestra con voglia di competere. Non abbiamo mollato e non abbiamo smesso di cercare di avere successo come squadra. Ogni giorno lo abbiamo affrontato col sorriso, con la volontà di migliorare. Non siamo giocatori che trovano scuse o attendono che qualcuno cambi le cose: è stato uno sforzo di squadra. Con molte personalit­à diverse e ci abbiamo messo tanto a trovare un equilibrio».

reagire

Come siete riusciti a e a risalire?

«Abbiamo imparato da tutte

le sconfitte, soprattutt­o da quelle in cui ci siamo fatti rimontare, penso a Bursaspor, Sassari e Ulm. Ci sono state partite in cui non siamo stati quelli che siamo veramente: noi non vogliamo essere quelli con poca energia o quelli

La stagione

«Qui ci sono giocatori che si spendono per il gruppo: il singolo non esiste, conta il team» che non sono uniti. Vogliamo scendere sempre sul parquet per competere e per vincere partite. L’ultimo mese abbiamo sempre giocato duro e di squadra, indipenden­temente dal risultato».

Le assenze hanno pesato, eppure siete riusciti a trovare vittorie fondamenta­li anche quando mancavano giocatori importanti.

«Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è di giocatori motivati allo stesso modo, indipenden­temente da chi gioca o meno. È importante l’idea che si ha in campo. Conta l’idea globale, non chi ci sia o meno. Tutti devono essere sul pezzo indipenden­te dai diversi minutaggi e da chi si prende i tiri. E tutti devono sacrificar­si per i propri compagni. Contano la squadra e il risultato finale, non i singoli».

Come ti trovi a Venezia? Cosa fai nel tempo libero?

«Visito Venezia con la famiglia, anche se combinando gli orari di tutti non abbiamo tanto tempo libero, anche perché mio figlio ha la scuola. Venezia è incredibil­e, spero che i miei genitori vengano a visitare la città. Cerco di stare più tempo possibile con la famiglia, è difficile trovare tempo per fare cose normali da atleti profession­isti. Passo tempo anche con i compagni, Julyan, Vic che è mio amico e vado a trovarlo ogni tanto, Jordan Theodore».

sta seguendo

Tuo figlio Jordan le tue orme...

«Jordan sta iniziando ora a fare basket, giocando a Favaro, società del progetto Reyer. Per ora fanno solo allenament­i, è un’introduzio­ne, non ha idea di cosa stia facendo... Non è ancora appassiona­to, gli sto dando un idea di cos’è la pallacanes­tro e di ciò che fa papà. È giusto che si diverta e basta, è incredibil­e comunque vederlo giocare e palleggiar­e. Mi scalda il cuore vedere che si sta avvicinand­o a ciò che è la mia vita. Magari un giorno lo vedrà come qualcosa di più di un gioco, ma la cosa importante è che in futuro sia una bella persona».

Hobby per rilassarsi?

«Mi piacere molto leggere, i miei generi sono sia le commedie che i drammi, o le autobiogra­fie: le ultime che ho letto sono quelle di Malcom X e Marcus Garvey».

passione

Per finire: la tua per la musica?

«Il mio genere di musica preferita è l’afro Beats: Wizkid, Burna Boy, Rema, Tems sono soltanto alcuni degli artisti che ascolto. Poi mi piace molto L’R&B (ovviamente Chris Brown) ma anche l’hip hop (Drake, Travis Scott, Lil Baby)».

 ?? (Ciamillo) ?? Orogranata Tutta la grinta di Jeff Brooks durante il derby vinto contro la Nutribulle­t Treviso al Taliercio
(Ciamillo) Orogranata Tutta la grinta di Jeff Brooks durante il derby vinto contro la Nutribulle­t Treviso al Taliercio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy