Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Anime stanche», il rap malinconico di Nazari
«La canzone parla della mia città. La sensazione è quella di una gloria del passato da cui da un lato si fregia e di cui, dall’altro, avverte una responsabilità ingombrante». Dutch Nazari, rapper classe ’89, spiega così il suo ultimo singolo Anime stanche che dedica a Padova, città natale da cui si è allontanato per seguire la strada dell’hip hop. «C’è un’espressione abusata ma efficacie: amore e odio – spiega Nazari – un’ambivalenza tipica per un luogo che ti educa nel rapporto con il mondo ma che ad un certo punto percepisci come non adatto per ottenere i tuoi obiettivi. Quando però si ritorna sparisce quella sensazione di oppressione e rimane un grande affetto malinconico». Nel brano, un pop rap melodico di ampio respiro, le immagini agrodolci e nostalgiche raccontano Padova, le sue piazze, gli spritz, la squadra di calcio e il fiume Brenta. «In una certa misura, la scrittura malinconica è la mia cifra stilistica – approfondisce il cantautore rap - a Luigi Tenco avevano chiesto perché scrivesse sempre canzoni così tristi e lui aveva risposto che quando era felice usciva. Così è esattamente per me». Proprio in città il rapper si è formato artisticamente nel collettivo hip hop Massima Tackenza prima di trasferirsi a Milano e dare alle stampe tre dischi come «Diecimila lire», «Amore povero» e «Ce lo chiede l’europa». «È stato positivo crescere nella scena rap di Padova – continua Nazari – un ambiente compatto dove i più grandi insegnavano ai giovani. Poi però l’industria musicale in Italia ha una sola capitale: Milano». Il brano farà parte del prossimo album del pop rapper, in uscita a fine mese. «Il disco si intitolerà “Cori da sdraio” – saluta il cantante – dentro c’è quello che mi è capitato negli ultimi due anni: un album scritto durante la pandemia».