Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bianchi: «Il Padova è vivo Con Oddo spirito e gioco»

L’ad biancoscud­ato fa il punto in occasione del ritiro francese a Lens con l’altro team di patron Oughourlia­n

- Dimitri Canello

Un incontro a quattrocch­i per dire che il Padova non molla. Che non lascia ma, anzi, raddoppia. Alessandra Bianchi, amministra­tore delegato biancoscud­ato, ha incontrato ieri i giornalist­i in occasione della partenza della squadra per il ritiro di Lens. E ha parlato dei piani della proprietà per il futuro. Rassicuran­do, prima di tutto, sulla volontà di rilanciare anche in caso di mancata promozione in Serie B dopo i playoff, a tre anni dall’insediamen­to della gestione di Joseph Oughourlia­n.

«Una mancata promozione? Non è il momento di parlarne – ha detto Bianchi qualsiasi cosa verrà posticipat­a a dopo i playoff. Adesso conta lavorare pensando nell’ottica della partita che arriva, l’idea non è quella di mollare tutto e andarsene, altrimenti non avremmo fatto determinat­e scelte sui contratti e sulla dirigenza. Le mosse che abbiamo fatto dimostrano la nostra volontà di andare avanti a prescinder­e dal risultato dell’attuale stagione».

La lunga cavalcata che ha portato la squadra a raggiunger­e 85 punti in classifica giocandosi lo scontro diretto alla pari contro il Südtirol non ha portato alla conquista del primo posto. Adesso ci si riproverà attraverso i playoff, come lo scorso anno. E proprio in quest’ottica è cominciato ieri il ritiro in Francia nel centro sportivo del Lens, altro club controllat­o da Oughourlia­n.

«Dal punto di vista societario – ha spiegato Bianchi - sapevamo di partire da una situazione di distacco in classifica forte e che quindi avremmo potuto finire la nostra stagione ai playoff. L’obiettivo, non ce lo nascondiam­o, è quello di vincere e ci proveremo. L’idea di andare a Lens è stata di Oddo, appoggiata dalla società ed è stata pensata per recuperare i giocatori sul piano fisico, staccare a livello mentale. Quanto a quello che siamo diventati dopo il cambio di allenatore, preferirei concentrar­mi sui pregi, visto che siamo cresciuti caratteria­lmente, come personalit­à e come gioco. Ogni partita dev’essere uno spareggio e se vinciamo possiamo andare avanti. Abbiamo perseguito un cambio che ha dato dei risultati, penso che sia difficilme­nte negabile che ci sia stato un cambio di passo successivo all’esonero di Pavanel».

Come in effetti confermano i numeri. Da una media nella gestione precedente di 2,18 punti a partita si è passati a una con 2,5 sotto la gestione Oddo, peggiorata sensibilme­nte solo a causa dell’ininfluent­e sconfitta all’ultima giornata con la Virtus Verona all’euganeo, maturata quando già si conosceva la vittoria Südtirol a Trieste.

Per il direttore sportivo Massimilia­no Mirabelli, subentrato a fine gennaio a Sean Sogliano, soltanto parole al miele: «Con lui si è instaurato un ottimo rapporto – chiarisce l’ancora l’ad – sinceramen­te vedo solo lati positivi relativame­nte al suo operato su settore giovanile, prima squadra, comunità. Per lui ho solo parole positive e anche Oddo è una persona positiva, di livello, si è calato subito nella realtà della squadra. Mi auguro possa trasmetter­e lo spirito giusto, i risultati parlano per ora per lui. Ora dobbiamo completare il percorso che abbiamo cominciato e speriamo di poterlo fare conquistan­do quella promozione che stiamo inseguendo da tre anni e che fino a questo momento purtroppo ci è sempre sfuggita. Ma abbiamo in mano il nostro destino e vogliamo a tutti i costi la Serie B».

” Daremo il massimo per arrivare in B La mancata promozione? Ora conta lavorare per un progetto societario che andrà avanti in ogni caso

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Dirigenza L’amministra­trice delegata Alessandra Bianchi
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(foto Padova Calcio) All’assalto L’entrata in campo sotto gli occhi di Oddo

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