Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Un innovatore, le sue idee riprese da Darwin»
Busnardo: «Studioso poliedrico». Guidi: «È stato il primo donatore del Museo»
«Porteremo anche qualcosa di nuovo, su Brocchi. Perché su di lui si è pubblicato tantissimo. Soprattutto in Inghilterra». Giuseppe Busnardo, dottore naturalista e botanico, curatore volontario dei Musei Civici di Bassano (collezioni naturalistiche), è la mente del progetto sul 250° anniversario della nascita di Giambattista Brocchi. E pensando al convegno che apre il progetto, cita la lectio magistralis di Stefano Dominici, per dire che «la sua relazione ricorderà l’importanza di Brocchi nella scienza d’inizio del XIX secolo arrivando a raccontare le nuove ricerche su di lui». Suo grande studioso, «Dominici collegherà infatti Brocchi, naturalista a tutto campo che eccelleva nello studio dei fossili, alla tradizione degli studi veneti e non svolti tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 — spiega Busnardo — mostrando come le idee di Brocchi siano state il frutto di un’elaborazione originale che ha comunque messo a confronto l’esperienza diretta con gli studi di autori precedenti». In fatto di specie, di processo di nascita ed estinzione delle forme viventi, Busnardo rimarca come Brocchi abbia «ipotizzato il fenomeno spiegato poi da Darwin», questo perché «non si limitava a descrivere i fossili ma si poneva problemi, cercava di interpretare». Secondo Busnardo è importante anche porre attenzione sugli ultimi quattro anni di vita di Brocchi, trascorsi nel nord dell’africa. Non per niente «c’è un progetto che mira a mettere ordine in tutti gli studi da lui condotti in quel periodo: Brocchi è stato uno dei primi esploratori europei in Egitto». Il ritratto, alla fine, è quello di un personaggio che «non fu solo un sommo paleontologo ma uno studioso poliedrico e un grande innovatore», capace di «eccellere in molte discipline», motivo per cui il progetto passa per «una serie di iniziative volte ad approfondire i diversi aspetti della sua figura, come studioso dell’antichità, alpinista-ante litteram, addirittura giardiniere…». Nell’ottica di Bassano «è un dovere — riflette Busnardo — ricordare i 250 anni dalla nascita di Brocchi». Un concetto ribadito anche da Barbara Guidi, direttrice dei Musei Civici di Bassano: «Primo donatore del nostro museo e della nostra biblioteca, a Brocchi dobbiamo la fondazione di quella straordinaria istituzione che ancora oggi è un punto di riferimento». Un lascito fondamentale per Bassano, quello di Brocchi, comprendente peraltro i «pezzi» su cui il naturalista ha costruito le sue teorie. Guidi lo definisce «un gesto che poi è rimasto nel dna di Bassano perché, caso forse unico, il legame tra il museo, la cittadinanza e i donatori è un legame che perdura, che abbraccia l’istituzione e la foraggia continuamente attraverso attenzioni e donazioni che continuano ad arrivare tutt’oggi. Celebrare questo poliedrico personaggio di scienza e cultura è un atto dovuto — dice Guidi — che rinnova e rinsalda il legame tra l’istituzione, custode di storia e memoria con lo sguardo rivolto al futuro, e la sua comunità».