Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Mattia e gli altri: «E ora come paghiamo il mutuo?»
Volti disperati in piazza: «Ci trattano come oligarchi»
VENEZIA «Una situazione drammatica. In casa c’è solo il mio reddito e abbiamo bollette e rata dell’auto da pagare. Per lo Stato noi siamo oligarchi, forse per questo ci sta mettendo in mezzo alla strada». Salvatore è uno dei 144 dipendenti della Superjet di Tessera, industria aeronautica della russa Sukhoi che ne detiene il capitale al 90%, ed è a rischio per le sanzioni europee. Ieri è scoppiata la protesta in centro a Mestre. Un centinaio i lavoratori che hanno presidiato l’ingresso della filiale di Intesa
San Paolo in piazzetta Matter perché il 27 del mese non è stato accreditato lo stipendio. «Lo Stato deve fare pressione su Leonardo, devono vergognarsi, ci stanno mettendo in ginocchio e stanno lasciando andare a rotoli un’azienda che fa milioni di investimenti», dice Salvatore che alla Superjet lavora da 10 anni. Laureato in Giurisprudenza, di origini campane, ha lasciato la sua terra per venire a cercare fortuna in Veneto. «Posso capire durante i primi giorni della guerra, la politica era impegnata per l’emergenza, ma dopo due mesi a noi neanche uno sguardo. Non so cosa aspettarmi, forse la Naspi. Tutto ci è caduto addosso nel giro di una mese. Prima la cassa integrazione, ora senza stipendio e senza prospettive». Mattia ha 41 anni, è veneziano e lavora in Superjet da 20 anni. È un impiegato della logistica, si occupa della fornitura di parti di ricambio ed è papà di un bambino di 4 anni e di uno di 17 mesi. «Mia moglie ha chiesto il part time, per ridurre le spese della baby sitter, ma adesso non so come pagare il mutuo. Dovrò chiamare la banca e chiedere di spostare la rata e questo comporterà altre spese. Capisco le sanzioni europee ma in tutto questo chi sta tutelando i nostri diritti?». Roberta è una mamma di due bambine che vanno alle elementari. In Superjet si occupa del Customer center delle riparazioni ed è entrata nella società nel 2006. «Con il mio stipendio avevamo la sicurezza di una doppia entrata. Ora dobbiamo mettere in conto che almeno per ora non ci sarà
Roberta In casa avevamo una doppia entrata, ora non più, come faremo?
più. Una situazione angosciante, non avrei mai pensato una cosa del genere, proprio adesso che l’azienda si stava riprendendo». Alessia, che è un ingegnere aeronautico e si occupa dei controlli di qualità alla Superjet, protesta davanti alla banca a Mestre con rabbia e delusione. «Non mi risulta di avere uno yacht - dice - Noi con tutto questo non c’entriamo niente. Io ho il mutuo, spese, bollette, ed essere qui oggi non è dignitoso. I miei genitori hanno speso soldi per farmi studiare e non esiste che io sia fuori da una banca a chiedere che mi sblocchino lo stipendio. La politica è responsabile di questo e dovrà tirarci fuori dal vortice».
Antonella Gasparini