Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Assunzioni, un taglio da 70 milioni al piano triennale dell’usl

Sforbiciat­a della Regione. I sindacati: «Significa il mancato ingresso di 431 nuove figure. É la tempesta perfetta»

- Gabriele Fusar Poli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA Una «sforbiciat­a» di oltre 70 milioni di euro che si traduce con la mancata assunzione di 431 figure profession­ali del comparto medicosani­tario, per quella che la sezione provincial­e della Cisl Fp definisce «la tempesta perfetta»: i rappresent­anti sindacali lanciano l’allarme riguardo al piano triennale 2022-2024 dei fabbisogni dell’usl 6 Euganea.

Una questione spinosa che ha inizio lo scorso novembre, quando l’azienda sanitaria locale presenta alla Regione un primo piano che prevede una spesa di quasi 699 milioni di euro alla voce «costo personale», con un milione e mezzo di euro extra per le prestazion­i aggiuntive (ovvero gli straordina­ri). Peccato che il piano venga bocciato - unico di tutto il Veneto - a inizio febbraio in quanto ritenuto dalla Regione «non coerente con le linee di indirizzo in quanto la spesa prevista per il personale dipendente per il triennio 20222024 non risulta conforme agli obiettivi prefissati». All’usl 6 Euganea, che lo aveva preparato tenendo conto delle esigenze di sviluppo rispetto non solo all’incremento di attività e volumi prestazion­ali ma anche alla necessità di sopperire alla sempre maggior carenza di personale, non resta dunque che mettere mano al piano e presentarn­e un altro.

Accade esattament­e il primo aprile, e a dispetto della data quello che si legge al suo interno, purtroppo, non è uno scherzo: la somma destinata a coprire i costi del personale scende a poco più di 628 milioni di euro, il che vuol dire circa 70 milioni e 700mila euro in meno rispetto al primo piano, con conseguent­e «taglio» (nel senso di assunzioni che per forza di cose saltano) di 431 dipendenti. Risultato: la cifra che nel triennio servirà a pagare le prestazion­i aggiuntive schizza a dieci milioni e 666mila euro, vale a dire quasi 9 milioni e 200mila euro in più del piano di novembre. Un quadro che preoccupa i dirigenti di Cisl Fp Fabio Turato, Emiliano Bedon e Alessandro Piovan: «Stentiamo a credere che di fronte alle difficoltà nel garantire i servizi e a recuperare le prestazion­i perse in questi due anni di crisi la Regione, invece di autorizzar­e un piano di assunzioni coraggioso ed espansivo, abbia richiesto all’usl di ridurre fortemente la spesa di personale, visto e considerat­o anche che mancano già all’appello 340 tra infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici e amministra­tivi. Questo piano è una sorta di mannaia per la qualità dei servizi sanitari dell’intera provincia, come se non bastasse la scelta di esternaliz­zare sempre più i pronto soccorso: il rischio è che nelle prossime settimane l’azienda sanitaria locale, per garantire le meritate ferie estive ai lavoratori, decida di ridurre i posti letto e di conseguenz­a le attività. La Regione non può rimanere sorda di fronte alle necessità del nostro territorio».

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L’usl, nel piano presentato a novembre, prevedeva 699 milioni di spesa per il personale e 1,5 di straordina­ri, ma la Regione ha chiesto di ridurre i costi
La «dieta» L’usl, nel piano presentato a novembre, prevedeva 699 milioni di spesa per il personale e 1,5 di straordina­ri, ma la Regione ha chiesto di ridurre i costi

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