Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cariparo, Muraro nel mandato-bis punta sugli investimenti del Pnrr
Il presidente: «Fondazione partner di enti locali e volontariato». Dagli investimenti l’8,7%
PADOVA «Non potremo beneficiarne in modo diretto, ma saremo al fianco di amministrazioni pubbliche e terzo settore, non solo per aiutarli ad intercettare i fondi del Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza, costruito con i fondi dell’ue, ndr), ma anche per sostenere ulteriormente i loro progetti. L’obiettivo è far agganciare al territorio, quanto prima, il treno della ripresa economica e sociale». È uno dei principali obiettivi per il prossimo quadriennio di Gilberto Muraro, 82 anni, docente emerito di Scienza delle Finanze dell’università di Padova, rieletto ieri, all’unanimità, dal consiglio generale presidente di Fondazione Cariparo, fino al 2026.
Rielezione scontata, visto che oltretutto non erano giunte altre candidature, quella dell’ex rettore dell’ateneo patavino, preceduta dall’approvazione del bilancio d’esercizio 2021, chiuso con un avanzo di 166,1 milioni. Valori giunti in una giornata di bilanci per le Fondazioni bancarie. Da un lato, a Treviso, Cassamarca fa sapere, in una nota, di esser tornata in utile dopo otto anni con il bilancio
2021, per 14,3 milioni. E il presidente Luigi Garofalo, ricorda come nel 2019, al suo arrivo, la perdita fosse di oltre 77 milioni. A Verona, poi, Cariverona chiude il 2021 con un avanzo d’esercizio di 25 milioni, e 27 milioni di disponibilità per le erogazioni 2022. Il tutto a fronte di un patrimonio netto contabile di 1,1 miliardi di euro e un attivo finanziario di 1,7.
Valori che a Padova assumono la consistenza di un patrimonio netto di 2,1 miliardi, che salgono a 2,7 considerando il portafoglio finanziario complessivo e fino a 2,9 a valori di mercato. Nel 2021 la Fondazione ha destinato tra Padova e Rovigo erogazioni per 45,5 milioni (161,7 nel triennio 2019-’21), incassando dagli investimenti finanziari di 228,6 milioni, con una redditività contabile dell’8,7%.
«Per le nostre erogazioni ha fatto sapere Muraro – abbiamo già a disposizione per quest’anno 56 milioni. Li useremo non solo per fronteggiare le nuove povertà, generate prima dalla pandemia e ora dal conflitto russo-ucraino, ma pure per assicurare ai cittadini padovani e rodigini una crescita economica quanto più certa e sostenibile».
Sul fronte finanziario Muraro conferma che il patrimonio azionario di Piazza Duomo investito in Intesa Sanpaolo resterà all’attuale 1,8%. Timori che la ritirata dalla Russia del colosso bancario si ripercuota su bilancio e dividendi? «Chiaro che il momentaneo ritiro di Intesa dal territorio russo non potrà non ripercuotersi negativamente sul bilancio 2022. Ma è altrettanto chiaro – ha sottolineato Muraro – che parliamo di una banca più che solida, che saprà far fronte anche a questo periodo». Intanto, sempre ieri, l’assemblea degli azionisti di Intesa ha nominato il nuovo cda, confermando Gian Maria Gros-pietro alla presidenza e Carlo Messina a consigliere delegato; nel board Cariparo sarà rappresentata da Bruno Maria Parigi, 64 anni, economista dell’università di Padova.
Dunque, stuzzicato sul fatto se abbia già in mente il suo possibile successore tra quattro anni, il presidente ha sorriso: «Spero di rimanere su questa terra ancora a lungo e, di conseguenza, avrò un sacco di tempo per pensarci…». Intanto si rafforzano i rapporti con le altre Fondazioni: «Da coordinatore della Consulta del Triveneto - è la replica posso dire che oggi, rispetto al passato, le sinergie sono sempre più numerose e proficue. Basti citare la recente collaborazione, nell’innovazione, tra Cariverona e Caritro e quella che ha convogliato tutti gli enti attorno a Fondazione Caritrieste per sostenere l’assunzione di nuovi ricercatori, provenienti pure dall’estero, nell’ateneo giuliano».