Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Salvezza? Ci credo»
Venezia, il tecnico domani parte in salita con la Juve: «Se sono qui è merito di Paolo, ero il suo vice e gli devo tutto». Collauto: «Soncin? Ha grandi qualità»
Negli occhi di Mattia Collauto si legge la sofferenza per una scelta che, in tutta evidenza, il diesse veneziano non avrebbe fatto. L’esonero di Paolo Zanetti è stato un punto assai spinoso della stagione del Venezia, con l’esonero del tecnico della promozione a quattro giornate dalla fine e con il recupero con la Salernitana, all’arechi, ancora da disputare.
La situazione di classifica è disperata, Andrea Soncin dovrà compiere un piccolo grande miracolo per conservare la categoria. La contestazione della tifoseria, avvenuta in due diversi momenti fra sabato (allo stadio) e giovedì (davanti alla sede), ha lasciato il segno. E c’è la voglia di provare a voltare pagina alla vigilia di una missione impossibile come quella che aspetta gli arancioneroverdi domani, a Torino, con la Juve. «Su Paolo Zanetti non fatemi domande — precisa subito Collauto nel giorno della presentazione di Andrea Soncin — dovrei comprare cinque pagine di giornale per dire quello che penso. Come uomo e come tecnico Zanetti ha lasciato un’impronta indelebile su questa società, compiendo un’impresa straordinaria lo scorso anno e guidando la squadra anche quest’anno. Ora Soncin ha tanta voglia di imparare, nel tempo è cresciuto e le qualità le ha messe in mostra. È stato un calciatore importante, è cresciuto e adesso ha questa opportunità importante per la sua carriera. Ha avuto un compito difficile in Primavera, ora ha questa possibilità. Il campionato non è finito e non siamo ancora retrocessi. Agli occhi di tutti questa impresa sarà impossibile, per noi invece non lo è». Una sorta di rivendicazione delle proprie posizioni, con annessa la voglia di compiere un’impresa clamorosa e che riaprirebbe tutti i giochi in chiave salvezza.
Ad oggi nel Venezia non crede più quasi nessuno, tanto che i bookmaker hanno ormai sentenziato su una retrocessione pressoché certa. «Ma nel calcio i miracoli accadono — spiega Soncin — fiducia e coraggio sono le due parole che i questi giorni sentiamo e proponiamo maggiormente. Dal punto di vista dell’atteggiamento ho trovato un gruppo responsabile. È stata una sorpresa, l’atteggiamento è quello giusto. Se sono qui oggi a guidare il Venezia lo devo a Zanetti, di cui sono stato vice nella scorsa stagione e a cui devo tanto, dal punto di vista umano e come allenatore. Rispetto allo scorso anno sono cambiate molte dinamiche. Ho trovato un’ottima disponibilità da parte di tutti, mi hanno accettato subito nel modo giusto». La difesa a tre è una possibilità concreta che Soncin sta vagliando con attenzione per domani. Le ultime prove sembrano suggerire questo tipo di disposizione tattica, ma il tecnico sceglie la strada della prudenza. «La difesa a tre — spiega Soncin — l’ho adottata con la Primavera nella seconda parte della stagione, è un’opzione che stiamo valutando. La Juve la conosciamo tutti, sappiamo il valore della squadra. Ma senza fiducia e senza coraggio non potremmo nemmeno entrare in campo. In questi giorni stiamo cercando di spingere i ragazzi ad andare forte. C’è la possibilità di salvarsi, dobbiamo fare di tutto per arrivare all’ultima giornata con la situazione ancora aperta. E ci proveremo fino in fondo».
Andrea Soncin
La Juve la conosciamo, ci serviranno coraggio e tanta forza. Il gruppo ha risposto molto bene: ci proveremo sempre, fino all’ultimo minuto
Mattia Collauto Paolo Zanetti? Dovrei comprare cinque pagine di giornale per dire ciò che penso... Come uomo e tecnico ha lasciato un’impronta indelebile