Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bimbo di sei anni muore di Covid

Fatale una crisi respirator­ia, tre giorni prima l’ospedale di Chioggia l’aveva rimandato a casa I medici: «Caso anomalo, gli under 12 positivi sono ottomila ma ne ricoveriam­o pochissimi»

- Fusar Poli, Nicolussi Moro

La corsa disperata a sirene spiegate non è bastata a salvargli la vita. Francesco Pascetta, un bambino di sei anni (ne avrebbe compiuti sette il prossimo 11 maggio) residente a Conche di Codevigo (Padova) e risultato positivo al Covid il 27 aprile è morto ieri in seguito a una severa crisi respirator­ia.

PADOVA La corsa disperata a sirene spiegate quando il sole stava ormai per sorgere non è bastata a salvargli la vita. Francesco Pascetta, un bimbo di sei anni (ne avrebbe compiuti sette il prossimo 11 maggio) residente a Conche di Codevigo (Padova) e risultato positivo al Covid il 27 aprile dopo aver effettuato un tampone nel vicino ospedale di Chioggia, è morto nelle prime ore della mattinata di ieri in seguito a una severa crisi respirator­ia sopraggiun­ta mentre era a casa. La notizia ha iniziato a circolare nel piccolo paese prima di pranzo, ma il dramma si è consumato alle 5.30 circa, ovvero quando il padre Stefano e la madre Fiorella — originari rispettiva­mente di Chioggia e Pellestrin­a ed entrambi a loro volta affetti dal virus — si sono accorti che il figliolett­o era privo di conoscenza.

La chiamata del padre ha consentito all’ambulanza del Suem 118, partita da Piove di Sacco, di precipitar­si sul posto: ai sanitari sono bastati pochi istanti per capire la gravità della situazione, tanto che il bambino è stato immediatam­ente portato in codice rosso al Pronto Soccorso pediatrico dell’azienda ospedalier­a di Padova. Dove, però, è arrivato purtroppo già morto alle 5.50: nonostante i disperati tentativi di salvarlo operati anche durante il viaggio, per Francesco non c’è stato nulla da fare. Per stabilire con precisione la causa del decesso è stata disposta l’autopsia, anche se tutto lascia al momento presagire che sia dovuto a un improvviso peggiorame­nto dell’infezione da Sarscov2, contro il quale il bambino non era vaccinato, a differenza dei genitori.

A esserne convinto è il padre Stefano, che pur non avendo comprensib­ilmente molta voglia di parlare afferma: «Faranno l’autopsia, ma già lo so che è morto per il Covid. Francesco non ce l’ha fatta: siamo distrutti, scusateci ma adesso dobbiamo pensare alla nostra bimba di nove mesi, Elena». Sono ancora molte, tuttavia, le domande senza risposta: la positività al virus potrebbe infatti essere stata comprovata non all’insorgere dei primi sintomi ma dopo qualche giorno dagli stessi e risultereb­be inoltre un secondo accesso sempre all’ospedale di Chioggia nelle 24 ore seguenti alla scoperta del contagio. Francesco, peraltro, era già stato all’ospedale di Padova due anni fa, per accertamen­ti in Neurologia necessari a verificare la presenza di una patologia muscolare che non lo faceva camminare regolarmen­te. Ed era ancora sotto osservazio­ne. Stenta quasi a credere alla tragedia don Massimo Fasolo, parroco di Conche di Codevigo, dove è in corso la tradiziona­le «Festa dell’asparago», il cui programma non subirà variazioni nonostante il grave lutto. Il sacerdote in canonica sfoglia il libro dei battesimi, ricordando come la sorellina di Francesco abbia ricevuto il primo sacramento il 20 marzo scorso: «Abbiamo fatto una foto ricordo in cui tutta la famiglia appare sorridente e serena, mentre adesso sono distrutti. Stanotte (ieri, ndr) avevo sentito un’ambulanza arrivare in zona a sirene spiegate, ma non avrei mai pensato che fosse per Francesco. Ho subito telefonato al padre Stefano, è disperato». Un dolore a cui si aggiunge la rabbia per la mancata vaccinazio­ne anticovid di un bambino a cui tutti volevano bene all’istituto comprensiv­o del paese, anche perché era l’unico iscritto alla classe prima della scuola elementare «Nazario Sauro», come ricorda il sindaco Francesco Vessio, sconvolto per l’accaduto. «Stavo entrando in consiglio comunale quando ho ricevuto la notizia — ricorda — abbiamo osservato un minuto di silenzio. Sono davvero provato: quando succedono tragedie simili si fatica a trovare non solo le parole, ma anche una spiegazion­e razionale. L’intera comunità è attonita, comprese le maestre di Francesco. Lunedì andrò a scuola per incontrare loro e i compagni di classe del bambino».

E proprio le maestre hanno scritto un messaggio di cordoglio rivolto alla famiglia Pascetta: «Partecipia­mo con il cuore al grande lutto per la perdita del vostro, e nostro, Francesco, che era e resta la nostra speranza. Sempre gentile, tenace, desideroso di conoscenza e buono. Sentiteci vicine nel vostro dolore».

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Con la famiglia Francesco Pascetta con il papà Stefano, la mamma Fiorella e don Massimo Fasolo al battesimo della sorellina Elena

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