Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Chiesanuova, primo sabato di festa nella piazza che non c’era
Oltre due anni di lavori per ridisegnare il volto del rione: l’opera a pavimento di Luca Font e la dedica al volontariato
PADOVA Dopo quasi due anni e mezzo di lavori, costati circa 250 mila euro alle casse di Palazzo Moroni, è stata finalmente inaugurata ieri, in zona Chiesanuova, a due passi dal campo da calcio del Brentella, la nuova piazza compresa tra via Dini, via Tartaglia, via Dal Piaz e la parrocchia della Beata Vergine Maria del Perpetuo Suffragio. Una piazza che, su decisione del sindaco Sergio Giordani, è stata ribattezzata piazza del Volontariato, evidentemente in ricordo del 2020, ovvero l’anno in cui, proprio nel pieno della prima ondata della pandemia da Covid, Padova è stata appunto Capitale europea del volontariato.
All’atteso taglio del nastro, oltre a Giordani, erano presenti (tra i tanti) anche il vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici, Andrea Micalizzi, il parroco don Florindo Bodin, il presidente della Consulta di Quartiere 6A, Luciano Sardena, e quello della stessa Padova Capitale Europea del Volontariato, Emanuele Alecci. »Devo dire che questa piazza, in un luogo in cui prima non c’era assolutamente niente, è venuta bellissima ed è destinata – ha sorriso Micalizzi – a diventare il cuore pulsante di questa zona della città. Al suo interno, infatti, grazie all’installazione di una piastra sportiva polivalente circondata dal verde, potranno essere svolte numerose attività, a cominciare dalla pallacanestro e dal parkour».
Per inciso, sempre con l’obiettivo di dare al rione di Chiesanuova una piazza che non aveva mai avuto, si è rivelato fondamentale pure il contributo della compagine immobiliare londinese Mcarthurglen (quella che, tra gli altri, è proprietaria dell’outlet veneziano di Noventa di Piave), che ha finanziato la realizzazione di un murales a terra pieno di forme colorate, esteso per circa 700 metri quadrati, firmato dallo street artist milanese Luca Font. «In questi cinque anni – ha poi sottolineato Giordani – il nostro impegno nei confronti di ogni quartiere di Padova non è mai venuto a mancare perché, pur con alcune innegabili criticità che riguardano tutte le grandi città come la nostra, le periferie non possono mai rappresentare un problema, bensì una risorsa. E ce ne renderemo presto conto anche all’arcella».