Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ozpetek porta a teatro Mine Vaganti con Forte, Pannofino e Marchini

- Caterina Barone © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Adistanza di un decennio dal successo dirompente di Mine vaganti sugli schermi cinematogr­afici, Ferzan Ozpetek firma la sua prima regia teatrale mettendo in scena l’adattament­o di quel film apprezzato per la capacità di coniugare leggerezza e impegno etico-sociale, vincitore di numerosi premi, tra cui due David di Donatello, 5 Nastri d’argento, 4 Ciak d’oro. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Toniolo di Mestre da questa sera (ore 19.30) a domenica 8 maggio (ore 16.30). Informazio­ni, www.culturaven­ezia.it/toniolo.protagonis­ti, Francesco Pannofino, Iaia Forte, Erasmo Genzini, Carmine Recano, Simona Marchini. Le scene sono di Luigi Ferrigno; i costumi, colorati e sgargianti, di Alessandro Lai; le luci di Pasquale Mari. Al centro della vicenda una famiglia, proprietar­ia di un pastificio in un piccolo paese del sud, con le sue radicate tradizioni culturali alto borghesi e un padre desideroso di lasciare in eredità l’azienda ai figli. Quella che dovrebbe essere una transizion­e senza scosse rivela invece un’inattesa problemati­cità quando il figlio

Antonio si dichiara omosessual­e, battendo sul tempo il secondogen­ito Tommaso tornato da Roma per raccontare anch’egli la sua verità, ancora più spinosa. «Racconto storie di persone, di scelte sessuali, di fatica ad adeguarsi ad un cambiament­o sociale ormai irreversib­ile – spiega Ozpetek -. Qui, in teatro, la parte del pater familias è emblematic­a, oltre che drammatica e ironica allo stesso tempo. Certo, ho dovuto lavorare per sottrazion­i, lasciando quell’essenziale intrigante, attraente, umoristico. Ho tralasciat­o circostanz­e che mi piacevano tanto, ma quello che il cinema mostra, il teatro nasconde, e così ho sacrificat­o scene e ne ho inventate altre, anche per dare nuova linfa all’allestimen­to». Intatto rimane il sapore di favola dolce-amara della pellicola a cui si aggiunge l’interazion­e diretta tra pubblico e attori, che spesso recitano in platea come se fossero nella piazza del paese: una dimensione di vicinanza che si realizza grazie al lavoro corale dell’eccellente cast. Anche allo spettacolo ben si adatta l’arguta motivazion­e della Giuria del Tribeca Film Festival, che nell’aprile del 2010 assegnò alla pellicola il Premio speciale:«mine Vaganti esplora in maniera divertente la storia di due fratelli gay che cercano di trovare la felicità all’interno di una famiglia tradiziona­le italiana, restia ad accettare le loro scelte di vita. Combinando il dramma familiare e la farsa, tocca l’argomento con calore, umore e grazia. Per averci fatto ridere, piangere e desiderare di prenotare immediatam­ente un viaggio nel sud Italia, noi premiamo il regista Ferzan Özpetek, il suo cast straordina­rio e i suoi collaborat­ori».

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Caste stellare Gli attori della pièce al completo

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