Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Olimpiadi 2026, due anni di ritardi Zaia: «Più poteri al commissari­o»

Nasce la «Fondazione Cortina», braccio operativo territoria­le per i Giochi invernali

- Martina Zambon © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA «Tempus fugit, ma i conti si fanno alla fine», il tempo fugge, dice battaglier­o il presidente della Regione, Luca Zaia, e per la marcia di avviciname­nto ai Giochi olimpici invernali Milano-cortina 2026 è oggettivam­ente vero: c’è da accelerare. I «24 mesi persi», come li definiscon­o tutti gli attori protagonis­ti, sono quelli sì della pandemia ma anche quelli dell’attesa per la società Milano-cortina Infrastrut­ture creata solo recentemen­te e che si occuperà di trasformar­e in realtà i luoghi fisici delle Olimpiadi: dal villaggio olimpico ai nuovi impianti. L’amminstrat­ore delegato di «Infrastrut­ture», Luigi Valerio Sant’andrea, è stato anche nominato commissari­o straordina­rio per la messa a terra dei corposi interventi viari, su tutti le varianti di Cortina e Longarone.

E proprio per accelerare Zaia chiede a Roma di allargare i poteri del commissari­o: «Il governo deve dare ampi strumenti al commissari­o, nel rispetto delle norme, penso all’ambiente e alla legalità, più ampi di quelli attuali. I poteri commissari­ali, e lo dico per esperienza, sono fondamenta­li. Anche perché abbiamo l’emergenza della revisione prezzi che vale anche per le opere olimpiche. Ho segnali positivi da Roma e mi aspetto che questa partita, che coinvolge tutte le opere pubbliche, si risolva alla volta di giugno».

Insomma, il percorso che porta alle Olimpiadi è una sorta di gara a ostacoli. E si è aggiunto un tassello in più con la nascita della «Fondazione Cortina». Da non confonders­i con la «Fondazione Milano-cortina» che è il cappello sotto cui stanno le diverse articolazi­oni. Inclusa la Fondazione Cortina che è, definizion­e di Zaia, «il braccio territoria­le operativo delle Olimpiadi che, auspichiam­o, continuerà ad operare anche a Giochi conclusi». Nascerà un soggetto analogo anche a Milano, nessuno strappo. La neonata fondazione si basa sull’accordo fra Regione, Comune di Cortina d’ampezzo e Provincia di Belluno. A Palazzo Balbi lo definiscon­o «un vero e proprio comitato organizzat­ore locale, composto da tutti membri veneti, che dovrà organizzar­e e promuovere le attività, gli eventi, e ogni altra iniziativa che possa inserirsi in una cornice complessiv­a di sviluppo e valorizzaz­ione della nostra Regione». Tradotto, i prossimi Mondiali di Sci, per fare un esempio, potranno contare su una struttura organizzat­iva ben più poderosa rispetto al passato. Presidente del Cda è Stefano Umberto Longo che ha posto l’accento sul fatto che «Cortina è una delle due città, insieme a Milano, delle Olimpiadi». Il sottotesto è che non si ammette alcun ruolo ancillare per la Regina delle Dolomiti. Il lavoro dei membri della Fondazione sarà gratuito. Mentre, a proposito di fondi, Zaia ha sottolinea­to come le Olimpiadi abbiano già portato nel Bellunese investimen­ti per oltre 1 miliardo di investimen­ti. Senza contare altre opere nel Veronese (sede della cerimonia di chiusura) e nel Veneziano con la bretella ferroviari­a. «Sì, abbiamo oltre un miliardo di euro da investire in infrastrut­ture, - dice il presidente bellunese Roberto Padrin - il problema è mettere a terra le risorse e concretizz­are questo grande impegno». E in questi giorni si lavora al Piano ricognitiv­o che è la traduzione in cronoprogr­ammi e progetti definitivi degli impianti olimpici solo «sognati» nel dossier di candidatur­a olimpica. La sveglia è suonata.

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