Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Famila, beffa nel finale

Primo match point sprecato da Schio al Paladozza Partita in controllo ma un pessimo ultimo quarto vanifica il +12 punti sulla Virtus. Domani c’è gara4

- Dimitri Canello

Sembrava fatta, ma nel basket anche le virgole fanno la differenza, figuriamoc­i poi quando in palio c’è il tricolore. Schio piange, dopo aver accarezzat­o a lungo il sogno di mettere in bacheca l’undicesimo titolo del suo straordina­rio palmares.

Il primo match-point scudetto è fallito proprio sulla sirena. Il Famila, che aveva gara 3 della finale praticamen­te già in mano, si perde proprio sul più bello: sbaglia Sandrine Gruda, con l’ultima palla che gira attorno al ferro, uscendo e facendo impazzire il pubblico del Paladozza. Vince la Virtus Bologna, che porta a casa un incredibil­e 72-71, rimontando ben quindici punti rispetto al 43-58 firmato da Giorgia Sottana a metà del terzo quarto. Si va, dunque, a gara 4, in programma sempre il Paladozza giovedì sera alle 20.30, con prospettiv­e tutte da chiarire. Anche un punto, un solo punto, può cambiare l’inerzia di una serie che anche ieri sera sembrava aver presentato una realtà incontrove­rtibile. Inizio al piccolo trotto per il quintetto di George Dikaoiulak­os, che impatta sull’11-11 dopo la tripla di Dojkic. Il Famila, però, ogni volta che Bologna tenta la risalita, riesce sepre a piazzare qualche colpo di primissimo livello. Come il gioco da tre punti di Olbis André (11-14) e la tripla di Mestdagh (13-20) che portano il match alla prima sirena.

Nel secondo parziale è Battisodo che fa la differenza riportando le V nere a -4 e costringen­do Dikaioulak­os a chiamare subito time-out. Bologna scivola prima a -6 con il gioco da tre punti di Gruda, ma poi recupera e impatta sul 35-35, firmando poi il sorpasso con Sagerer. Sembra la svolta, ma Schio piazza subito un’altra tripla con Laksa che manda il Famila avanti di due punti (38-40) all’intervallo lungo. Il secondo tempo inizia con un allungo strepitoso di Schio, che scappa sul +10 sul 41-51 con Verona e Olbis André. Per Bologna è il momento più complicato di tutto il match, tanto che Schio sale sul 41-55 e sul +14 con Olbis André. Sembra finita e lo scudetto pare in cassaforte, ma la Virtus ha il grandissim­o merito di non arrendersi e riesce a riportarsi sotto e Turner firma il -12 sul 50-62 alla terza sirena. L’ultimo parziale mette in mostra una Virtus che, ben guidata dalla panchina dalla sua allenatric­e Angela Gianolla, getta il cuore oltre l’ostacolo e riesce a risalire addirittur­a a -1, dopo due triple consecutiv­e di Dojkic. Schio si appoggia sulle solide spalle di Sandrine Gruda, nella bolgia del Paladozza. Gli ultimi attimi di match sono palpitanti: sul 67-71 arriva l’ennesimo time-out, si lotta su ogni pallone e abbondano gli errori a causa della tensione. Poi una tripla di Dojkic scolpisce il 7071 e i secondi finali sono davvero emozionant­i. Zandalasin­i recupera palla dopo due rimbalzi consecutiv­i e piazza il terzo tempo del sorpasso sul 72-71. L’ultimo possesso è per Schio, con Laksa che pescaa Gruda nel pitturato: il pallone sembra entrare, ma poi viene sputato dal ferro e Bologna esulta in un palazzetto in delirio.

Per lo scudetto bisognerà ancora faticare, Schio ci riproverà domani, ma dovrà reagire da grande squadra. Poteva essere una vittoria netta, diventa una salita da scalare. Sul 2-1 si può essere ancora ragionevol­mente ottimisti, ma la guardia va tenuta alta.

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(foto Ciamillo) Al Paladozza Jasmine Keys a canestro sulla difesa di Sabina Cinili, ieri in gara 3 a Bologna

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