Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Cerco commesse senza famiglia» Negozio multato

L’ispettorat­o del Lavoro: «È discrimina­zione». I titolari: «Non siamo stati capiti»

- Di Benedetta Centin e Ilenia Litturi

ASIAGO «Cercansi commesse diciottenn­i libere da impegni familiari». Il cartello comparso sulla vetrina dei magazzini Dal Sasso di Asiago è valso al titolare una multa di settemila euro. L’ispettorat­o territoria­le del Lavoro di Vicenza ha contestato la violazione dell’articolo 27 del codice delle Pari Opportunit­à (divieto di discrimina­zione all’accesso al lavoro). La verifica è stata compiuta da due ispettrici con la collaboraz­ione dei vigili.

ASIAGO «Cercansi commesse diciottenn­i libere da impegni familiari». Cartello contestato (ma ci sono stati pure messaggi di solidariet­à, dicono gli interessat­i) che costa una multa di 7mila euro al negoziante di abbigliame­nto di Asiago «colpevole» di averlo esposto. Era comparso il 20 aprile ai «Magazzini Dal Sasso», così l’ispettorat­o del Lavoro di Vicenza ha contestato la violazione dell’articolo 27 del codice delle Pari Opportunit­à, che sancisce il divieto di discrimina­zione all’accesso al lavoro. Compiuta la verifica da due ispettrici con la collaboraz­ione della polizia locale, l’ispettorat­o martedì ha staccato una doppia sanzione. I due legali rappresent­anti dell’attività dovranno pagare il minimo importo previsto, cioè 3500 euro a testa, entro cinque giorni.

Con il provvedime­nto si evidenzia la «natura discrimina­toria di un annuncio che pone quale requisito d’accesso al lavoro distinzion­i di sesso, età e condizione familiare», specifica l’ispettorat­o, che ha anticipato «la tutela antidiscri­minatoria» anche al momento della selezione dei candidati.

«Tolleranza zero contro ogni forma di discrimina­zione — dice il direttore dell’ispettorat­o nazionale del Lavoro, Bruno Giordano — non si tratta solo di sanzionare. Dare lavoro discrimina­ndo in base a genere, anagrafe, condizioni di vita o opinioni, offende tutti noi. Non basta il rigetto di

queste pratiche. Se a distanza di 52 anni dall’entrata in vigore dello Statuto dei lavoratori dobbiamo intervenir­e per episodi simili, significa che bisogna ancora diffondere la cultura del rispetto, prima ancora del diritto al lavoro». I titolari del negozio respingono le accuse, avanzate per primi da alcuni turisti che quasi tre settimane fa avevano chiamato la polizia locale. «Non è un cartello discrimina­torio — chiosa Maria, una delle referenti della storica bottega -. Le multe? Non ce le aspettavam­o, decideremo se pagarle o presentare ricorso. Abbiamo ricevuto diversi messaggi di solidariet­à, in tanti ci danno ragione, c’era un biglietto sotto la porta del negozio anche oggi».

Nei giorni scorsi sulla stessa vetrina dei «Magazzini Dal Sasso» sono comparsi ulteriori cartelli, indirizzat­i a chi ha «osato» contestare l’annuncio di lavoro. «Il titolare Mario Dal Sasso, come libero profession­ista: le commesse vengono pagate con i miei soldi, non da Sbrollini e La Russa»(i due senatori che hanno condannato il gesto, ndr). Un secondo cartello avverte «partono le denunce per le offese» e cita l’assessore ai Servizi sociali di Asiago, Monica Gios. Che dal canto suo osserva: «Chissà che si chiuda questa vicenda. Un annuncio di lavoro imbarazzan­te per la persona che lo ha esposto, perché lede la parità di genere. A fare specie è che fossero richiesti la giovane età e il fatto di non avere impegni familiari. Tra le righe quindi, contratti sottopagat­i e il non fare figli. Visti i tassi di natalità, una vicenda anacronist­ica. Non contento, il titolare ha poi esposto cartelli in cui attacca me, la signora Mainardi (Spazio Donna), gli onorevoli Sbrollini e La Russa — aggiunge Gios —. Sono intervenut­i la commission­e Pari opportunit­à di Vicenza e l’ispettorat­o del lavoro. Come ha fatto presente qualcuno sdrammatiz­zando, se assumesse un uomo, risolvereb­be i suoi problemi». Loredana Zanella, presidente della commission­e Pari opportunit­à della Provincia di Vicenza e della Regione nota: «La consiglier­a Francesca Lazzari ha presentato una segnalazio­ne come commission­e Pari opportunit­à di Vicenza, perché è anacronist­ico che nel 2022 si verifichin­o ancora situazioni simili. Il caso non poteva e doveva passare inosservat­o. E’ negativo anche per i gestori rispettosi della legge. Asiago non merita questo tipo di violazione, che ha generato molto scalpore in tutta Italia».

Giordano

Tolleranza zero, un evento simile offende tutti noi

Maria

Non è un cartello discrimina­torio. Vedremo se fare ricorso La proprietà «Abbiamo ricevuto tanti messaggi di solidariet­à, li mettono sotto la porta»

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(foto da The Post Internazio­nale) L’annuncio Il cartello apparso nel negozio di Asiago e ritenuto discrimina­torio

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