Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Parco Tito Livio prende vita Aperti al pubblico passerella e l’itinerario ciclopedonale
Sono i primi 4.500 metri quadri di verde pubblico
PADOVA La passerella ciclopedonale che collega l’ormai ex piazzale Boschetti con i Giardini dell’arena. L’itinerario sempre riservato a ciclisti e pedoni che va dall’ingresso principale di via Gozzi fino a quello secondario di via Trieste. E poi i primi 4.500 metri quadri di verde pubblico in riva al Piovego. Ecco il primo «stralcio» del nuovo parco Tito Livio, inaugurato ieri mattina dal sindaco Sergio Giordani e dalla sua intera giunta (unico assente l’assessore cittadino allo Sport e alla Sicurezza, Diego Bonavina).
Un parco, giusto a metà strada tra la stazione ferroviaria e il centro storico del capoluogo, che richiederà, alla fine, circa due milioni e 700 mila euro di costi di realizzazione, quasi 800 mila in più di quelli promessi dalla veneziana Zara Metalmeccanica di Dolo che, a luglio del 2019, si era aggiudicata l’apposito appalto.
Una lievitazione che sfiora il 42%, causata non solo dal rinvenimento nel sottosuolo di un totale di 1.850 tonnellate tra amianto ed idrocarburi, ma anche dai ripetuti blocchi del cantiere in occasione della prima ondata di pandemia da
Covid nonché dal rincaro e dalla difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. «Se penso che qui, fino a non molto tempo fa, c’erano prima il terminal delle corriere extraurbane e poi un parcheggio — ha sorriso il sindaco — devo dire che è stato davvero fatto un ottimo lavoro. E devo pure ammettere, perché è giusto così, che noi non abbiamo fatto altro che portare a termine un progetto, magari abbellendolo un po’, che è stato reso possibile dall’amministrazione precedente, brava nell’accaparrarsi un finanziamento statale di due milioni e 300 mila euro nell’ambito del cosiddetto Piano Periferie del 2016».
Ma a dar conto delle novità più significative, è stato l’ingegner Franco Ferraro, a capo degli imprenditori privati che, cedendo al Comune un’area verde di oltre 150 mila metri quadri a ridosso del parco Iris tra via Canestrini e via Forcellini, edificabile fino a un massimo di 25 mila metri cubi, hanno acquisito la proprietà delle due (fatiscenti) palazzine liberty che si affacciano proprio sull’ex piazzale Boschetti: «Dato che entrambi gli edifici sono vincolati — ha annunciato Ferraro — abbiamo già ottenuto il via libera dalla Soprintendenza per trasformarli in una grande “senior house”, ovvero un residence per anziani autosufficienti con più di 65 anni, che avranno a disposizione non solo 84 appartamenti dotati di cucina e servizi igienici da prendere in affitto per lunghi periodi, ma pure alcuni spazi comuni tra cui un ristorante, una sala cinema e una piscina nonché un parcheggio sotterraneo con 93 posti auto. I tempi? Appena riceveremo il permesso di costruire, ci vorranno circa due anni e mezzo di lavori».
Per la cronaca, l’inaugurazione di ieri è stata parzialmente «rovinata» dall’incursione di tre componenti della lista della Lega (Eleonora Mosco, Ubaldo Lonardi e Guido Barbieri) a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Francesco Peghin, da sempre contrari alla permuta Iris-boschetti.