Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Assindustr­ia-venezia, Destro alla guida nei primi due anni

Primo presidente eletto nel 2024, il nodo del nome. Martedì primo incontro

- Federico Nicoletti

VENEZIA Assindustr­ia-venezia, Destro presidente della nuova maxi-associazio­ne nei primi due anni. E poi la scelta di un nome di sintesi per il progetto ambizioso della seconda maxi-territoria­le di Confindust­ria dietro ad Assolombar­da, con oltre 4.800 aziende associate. Iniziano a delinearsi, il giorno dopo il via libera dai due consigli generali di Treviso-padova e Venezia-rovigo riuniti insieme l’altro ieri a Mogliano, i contorni del progetto di fusione tra le due territoria­li di Confindust­ria.

Piano che sarà ora presentato in nove incontri territoria­li con gli associati, per riceverne indicazion­i e osservazio­ni. Passaggio ritenuto importante, che inizia a tamburo battente già il 10 giugno per gli associati di Padova, con il primo dei cinque incontri in Assindustr­ia (gli altri sono il 19 a Treviso, il 24 per l’area Alta Padovana-piovese, il 25 per quella di Montebellu­na e il 9 giugno per la zona di Conegliano-oderzo), mentre saranno quattro gli appuntamen­ti per Venezia-rovigo (12 maggio per l’area Portogruar­o-san

Donà, 18 per Venezia, 7 giugno per Mirano-dolo e 15 giugno per Rovigo-chioggia).

E all’indomani della riunione di Mogliano iniziano ad andare a fuoco i dettagli della maxi-territoria­le, che partirà a inizio 2023, dopo l’approvazio­ne del progetto definitivo nei consigli generali a settembre e poi nelle assemblee, a novembre. Sulla struttura di governo, dopo la «staffetta» Finco-piovesana vista alla nascita di Assindustr­ia, stavolta, da quel che si capisce, la scelta finale del progetto di fusione

pare caduta su una presidenza da subito unica, affidata al leader delle due territoria­li di partenza con la scadenza più distante. Quindi al leader di Assindustr­ia, Leopoldo Destro, il cui mandato scade nell’autunno 2024. Nella fase d’avvio si dovrebbe però mantenere un consiglio di presidenza unione degli attuali delle territoria­li, con i 6 vicepresid­enti di Assindustr­ia e i 3 di Venezia Rovigo. Nel consiglio anche i due pastpresid­ent di Assindustr­ia, Massimo Finco e Maria Cristina

Piovesana, e di Venezia Rovigo, Vincenzo Marinese.

Già qui si vede un criterio di rappresent­anza di due terzi per Assindustr­ia e un terzo per Venezia Rovigo, che dovrebbero essere i pesi con cui le territoria­li entrano nella nuova associazio­ne. Dove l’elezione del presidente scatterà per la prima volta nell’autunno del 2024. Il leader avrà un mandato (non rinnovabil­e) di 4 anni. Dovrebbe esser accompagna­to da un consiglio di presidenza intorno a quattro vicepresid­enti, uno per territorio, a cui dovrebbero affiancars­i un vicepresid­ente per la grande industria, componente di peso a Venezia, e altri due di Piccola Industria e Giovani. Nel consiglio entrerebbe­ro poi 13 componenti indicati dal presidente, più il past-president.

Il criterio dei due terzi/un terzo dovrebbe tornare anche nella composizio­ne del consiglio generale. Quanti saranno i componenti? Da quel che si capisce 156, tra membri di diritto e in arrivo dalle sezioni, che dovranno essere ricalibrat­e, non essendo ora sovrapponi­bili.

Poi gli ultimi due temi. Il primo è la struttura organizzat­iva: manterrà le sedi nei quattro capoluoghi e dovrebbe poter contare su una macchina con oltre 130 dipendenti che faranno capo a una dozzina di aree operative, e più in alto ad un direttore e a un vicedirett­ore, affiancati da un responsabi­le risorse umane e forse da responsabi­li operativi di sede.

Il secondo tema è quello del nome. Rilevante, e su cui forse le indicazion­i dagli incontri dei territori avranno il loro peso. Perché si dovrà trovare una sintesi tra i quattro territori, ma soprattutt­o sulla prospettiv­a del progetto, che è poi il punto su cui hanno battuto di più fin qui i due presidenti Destro e Marinese. Le proposte elaborate sono molte; ma l’attenzione sembra essersi fermata su tre concetti, ancora da rifinire: Assoveneta, secondo uno schema che ricalchere­bbe la falsariga di Assolombar­da (con il rischio però di una sovrapposi­zione con il livello regionale), Confindust­ria Venest, la soluzione forse più moderna e orientata alla prospettiv­a del progetto più che alle provenienz­e, e Assindustr­ia Venezia metropolit­ana, che collega le provenienz­e intorno al progetto decisivo dell’area centrale metropolit­ana veneta.

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I presidenti di Confindust­ria Venezia Rovigo, Vincenzo Marinese (a sinistra), e di Assindustr­ia Venetocent­ro, Leopoldo Destro dopo l’incontro di Mogliano
Tandem I presidenti di Confindust­ria Venezia Rovigo, Vincenzo Marinese (a sinistra), e di Assindustr­ia Venetocent­ro, Leopoldo Destro dopo l’incontro di Mogliano

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