Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Assindustria-venezia, Destro alla guida nei primi due anni
Primo presidente eletto nel 2024, il nodo del nome. Martedì primo incontro
VENEZIA Assindustria-venezia, Destro presidente della nuova maxi-associazione nei primi due anni. E poi la scelta di un nome di sintesi per il progetto ambizioso della seconda maxi-territoriale di Confindustria dietro ad Assolombarda, con oltre 4.800 aziende associate. Iniziano a delinearsi, il giorno dopo il via libera dai due consigli generali di Treviso-padova e Venezia-rovigo riuniti insieme l’altro ieri a Mogliano, i contorni del progetto di fusione tra le due territoriali di Confindustria.
Piano che sarà ora presentato in nove incontri territoriali con gli associati, per riceverne indicazioni e osservazioni. Passaggio ritenuto importante, che inizia a tamburo battente già il 10 giugno per gli associati di Padova, con il primo dei cinque incontri in Assindustria (gli altri sono il 19 a Treviso, il 24 per l’area Alta Padovana-piovese, il 25 per quella di Montebelluna e il 9 giugno per la zona di Conegliano-oderzo), mentre saranno quattro gli appuntamenti per Venezia-rovigo (12 maggio per l’area Portogruaro-san
Donà, 18 per Venezia, 7 giugno per Mirano-dolo e 15 giugno per Rovigo-chioggia).
E all’indomani della riunione di Mogliano iniziano ad andare a fuoco i dettagli della maxi-territoriale, che partirà a inizio 2023, dopo l’approvazione del progetto definitivo nei consigli generali a settembre e poi nelle assemblee, a novembre. Sulla struttura di governo, dopo la «staffetta» Finco-piovesana vista alla nascita di Assindustria, stavolta, da quel che si capisce, la scelta finale del progetto di fusione
pare caduta su una presidenza da subito unica, affidata al leader delle due territoriali di partenza con la scadenza più distante. Quindi al leader di Assindustria, Leopoldo Destro, il cui mandato scade nell’autunno 2024. Nella fase d’avvio si dovrebbe però mantenere un consiglio di presidenza unione degli attuali delle territoriali, con i 6 vicepresidenti di Assindustria e i 3 di Venezia Rovigo. Nel consiglio anche i due pastpresident di Assindustria, Massimo Finco e Maria Cristina
Piovesana, e di Venezia Rovigo, Vincenzo Marinese.
Già qui si vede un criterio di rappresentanza di due terzi per Assindustria e un terzo per Venezia Rovigo, che dovrebbero essere i pesi con cui le territoriali entrano nella nuova associazione. Dove l’elezione del presidente scatterà per la prima volta nell’autunno del 2024. Il leader avrà un mandato (non rinnovabile) di 4 anni. Dovrebbe esser accompagnato da un consiglio di presidenza intorno a quattro vicepresidenti, uno per territorio, a cui dovrebbero affiancarsi un vicepresidente per la grande industria, componente di peso a Venezia, e altri due di Piccola Industria e Giovani. Nel consiglio entrerebbero poi 13 componenti indicati dal presidente, più il past-president.
Il criterio dei due terzi/un terzo dovrebbe tornare anche nella composizione del consiglio generale. Quanti saranno i componenti? Da quel che si capisce 156, tra membri di diritto e in arrivo dalle sezioni, che dovranno essere ricalibrate, non essendo ora sovrapponibili.
Poi gli ultimi due temi. Il primo è la struttura organizzativa: manterrà le sedi nei quattro capoluoghi e dovrebbe poter contare su una macchina con oltre 130 dipendenti che faranno capo a una dozzina di aree operative, e più in alto ad un direttore e a un vicedirettore, affiancati da un responsabile risorse umane e forse da responsabili operativi di sede.
Il secondo tema è quello del nome. Rilevante, e su cui forse le indicazioni dagli incontri dei territori avranno il loro peso. Perché si dovrà trovare una sintesi tra i quattro territori, ma soprattutto sulla prospettiva del progetto, che è poi il punto su cui hanno battuto di più fin qui i due presidenti Destro e Marinese. Le proposte elaborate sono molte; ma l’attenzione sembra essersi fermata su tre concetti, ancora da rifinire: Assoveneta, secondo uno schema che ricalcherebbe la falsariga di Assolombarda (con il rischio però di una sovrapposizione con il livello regionale), Confindustria Venest, la soluzione forse più moderna e orientata alla prospettiva del progetto più che alle provenienze, e Assindustria Venezia metropolitana, che collega le provenienze intorno al progetto decisivo dell’area centrale metropolitana veneta.