Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Caso Superjet in campo il ministro
Il Tribunale aggiudica l’azienda. In società anche i veneto-canadesi Bordin
«Chiederò un incontro con l’ad di Leonardo e gli riporterò quanto mi avete detto, cercheremo una soluzione. E poi vi riferirò». Una promessa, quella del ministro del Lavoro Andrea Orlando, ancora modesta, ma che comunque i 144 lavoratori di Superjet International non avevano ancora sentito in questi mesi di crisi.
VICENZA L’imprenditore milanese Andrea Citterio da ieri «veste» Gas jeans. Il tribunale di Vicenza ha accettato l’offerta di Milano 1984, società partecipata da Duke, holding d’investimento dello stesso Citterio, e dalla Bordin Holding, società dell’imprenditore veneto-canadese Fortunato Bordin. Quella di Milano 1984 è stata l’unica proposta pervenuta sulla scrivania del giudice Giuseppe Limitone entro i termini fissati dal bando di gara per salvare dal fallimento il complesso industriale Grotto Spa, l’azienda di Chiuppano (Vicenza) in concordato in continuità, detentrice del noto marchio denim.
Una decisione, quella del tribunale, che taglia definitivamente con la precedente proprietà. Come noto, risale al 28 aprile l’inizio da parte del giudice della valutazione dell’offerta (17,5 milioni di euro per rilevare tutti gli asset, compresa Exagon che detiene gli outlet e le partecipazioni in Laurentes e Reliance). Ora, dopo l’avvenuta accettazione della proposta, bisognerà attendere il periodo di esecuzione degli adempimenti previsti dall’offerta.
«Tra una ventina di giorni – dice Citterio, che nell’operazione è stato assistito dall’avvocato Marco Corbetta – potremo partire». E questo è un
primo punto fermo. Il secondo riconduce anche alla salvaguardia dei 140 posti di lavoro: «Fin dall’inizio non è mai stato contemplato un progetto che facesse “spezzatino” dell’azienda – spiega l’imprenditore, attivo dal 2015 nel settore dell’illuminotecnica e riferimento del polo Auralis -. Abbiamo ritenuto fosse interessante rilevare l’intero complesso aziendale, che è costituito dal marchio, il cui valore è ancora forte, ma soprattutto dalle persone che lavorano all’interno e che con il loro know how rappresentano il valore autentico della società. L’obiettivo ora è fare ripartire l’azienda, consolidando ciò che di buono è rimasto e lavorando sulla crescita – dettaglia Citterio -. Aggiungo che, nel lungo periodo in cui Gas è rimasta sotto l’egida della procedura concordataria, l’amministratore Cristiano Eberle è riuscito a mantenere viva l’azienda. La crescita sarà sia per linee interne e potenzialmente anche esterne – aggiunge Citterio -. L’idea è tornare in modo mirato ad aggredire i mercati esteri, lavorare sulle nuove collezioni e rafforzare la squadra manageriale». E soprattutto «aprire un cantiere importante sul mondo digitale, ossia su uno dei fattori critici di successo».
Il che significa un investimento importante, che abbraccia un range di diversi milioni di euro. «Adesso – si limita a dire Citterio – l’impegno è redigere un piano industriale per i prossimi 5 anni».
Ad affiancare Citterio ci sarà la Bordin Holding, che rappresenta una storia nella storia, con l’imprenditore trevigiano Fortunato Bordin che emigra negli anni Cinquanta in Canada e diventa un leader nella fornitura di materiali edili. E, da quanto emerge, pare essere stato proprio il figlio, Andrew Bordin, durante un pranzo a Treviso, a raccontare di Gas jeans a Citterio. Da lì la genesi di un interesse congiunto. «Oltre agli aspetti finanziari – afferma Citterio –, la presenza di Bordin rappresenta una testa di ponte verso il Nord America, che ci permetterà di spingere su un mercato che rappresenta una delle nostre priorità».
Soddisfazione arriva anche dalla Regione: «Attraverso l’unità di crisi aziendali, in collaborazione con il Mise – dice l’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan – abbiamo fatto un lungo percorso di tre anni e la risposta è una soluzione a garanzia sia dell’aspetto occupazionale sia di quello produttivo».