Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Vio Grandis, Bebe ha già preso il doppio cognome

L’atleta e i fratelli, più veloci della Consulta

- Pistore di Andrea Pistore

«Noi il doppio cognome lo prendemmo già lo scorso anno e ne siamo molto fieri». Usa l’ironia Bebe Vio per svelare, via social, che lei il cognome di entrambi i genitori l’ha già «sdoganato» nel 2021.

La recente sentenza della Corte Costituzio­nale che ha definito illegittim­e le norme che attribuiva­no alla nascita il cognome del papà, ha trovato un’apripista nota come la venticinqu­enne pluricampi­onessa paralimpic­a che l’ha sottolinea­to su Instagram.

MOGLIANO VENETO (TREVISO) «Noi il doppio cognome lo prendemmo già lo scorso anno e ne siamo molto fieri…». Usa l’ironia Bebe Vio per svelare, via social, che lei il cognome di entrambi i genitori l’ha già «sdoganato» nel 2021.

La recente sentenza della Corte Costituzio­nale che ha definito illegittim­e le norme che attribuiva­no alla nascita il cognome del papà, ha trovato un’apripista nota come la venticinqu­enne pluricampi­onessa paralimpic­a che su Instagram ha anche voluto sottolinea­re: «Oggi ho sia il doppio cognome che il

“multinome”. Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio Grandis. Ora voglio vedervi a scriverlo sul codice fiscale» con tre faccine che sorridono. L’atleta ha deciso già l’anno scorso, insieme ai fratelli, di associare il cognome Vio del padre Ruggero a quello della mamma Teresa Grandis.

La vicenda è stata raccontata sul social con tanto di foto tutti assieme (e zerbino con scritto «The Vio Grandis» a fare bella mostra): una scelta che a stretto giro di posta potrebbe diventare normalità in migliaia di famiglie italiane. La schermitri­ce ha quindi spiegato: «Farlo non è così difficile ma i documenti cambiano tutti. A cominciare dal codice fiscale che è completame­nte diverso».

I genitori sono sempre stati fondamenta­li per Bebe, che grazie a mamma e papà ha trovato l’energia per affrontare la meningite che l’ha colpita nel 2008, quando aveva appena 11 anni, e che le provocò l’amputazion­e degli arti. La scelta del doppio cognome è stata applaudita dai fans: il post ha ottenuto oltre 21mila «like» e tanti commenti di apprezzame­nto, di cui molti scherzosi.

«È una cosa nata per caso una sera a cena poco più di un anno fa - racconta Ruggero Vio, il padre di Bebe - anche se in realtà è una fissa che io e mia moglie avevamo da quando sono nati i nostri figli. Eravamo a tavola con Bebe, Nicolò e Maria Sole (il fratello di 27 anni e la sorella di 21, ndr) e ridendo loro ci hanno fatto capire che gli avrebbe fatto piacere il doppio cognome. La mamma si è informata, il percorso è stato tutto sommato facile dato che sia in Comune a Mogliano Veneto sia in questura a Treviso sono stati tutti molto gentili. In pochi mesi abbiamo concluso l’iter».

Il papà della campioness­a è felice della scelta dei figli («Siamo onorati di essere stati dei precursori di quella che poi è diventata una legge nazionale») ma racconta una criticità del sistema che ha reso alcune operazioni particolar­mente lunghe: «Il problema con il nuovo codice fiscale non è cambiare tutti i documenti ma modificare le varie utenze di acqua, luce e gas oltre alle banche. Se si ha pazienza tutto è fattibile, ma l’iter è complicato».

Su come vuole essere chiamata la figlia, Ruggero non ha dubbi: «Continuerà a essere solo Bebe Vio . È diventata più lunga la sua firma ma va bene così. La nostra è una famiglia molto unita e dare valore anche a mamma Teresa è sempre stato tra le priorità. Lei è il vero boss di tutti noi, come dice Bebe: lei è la capa, mentre io sono l’allenatore. Siamo tutti contenti che adesso, chi vorrà, potrà avere entrambi i cognomi senza alcun problema».

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Ruggero Vio e la moglie Teresa Grandis coi figli Bebe, Nicolò e Maria Sole
Bebe Vio, il fratello Nicolò e la sorella Maria Sole già lo scorso anno avevano fatto aggiungere al cognome paterno quello della madre
Insieme Ruggero Vio e la moglie Teresa Grandis coi figli Bebe, Nicolò e Maria Sole Bebe Vio, il fratello Nicolò e la sorella Maria Sole già lo scorso anno avevano fatto aggiungere al cognome paterno quello della madre

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