Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Dal sindaco solo bugie in questi anni» Peghin presenta le sue due liste civiche

Imprendito­ri, medici, profession­isti e giovani attivisti per sostenere l’ex presidente di Confindust­ria

- Davide D’attino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA «Quando il gioco si fa duro — sussurrava più di qualcuno, ieri pomeriggio, nella Sala Carmeli di via Galilei — i duri cominciano a giocare». In effetti, dallo scorso 28 gennaio, quando aveva ufficializ­zato la sua discesa in campo, l’ex presidente degli industrial­i euganei, Francesco Peghin, non era mai sembrato così carico. «Negli ultimi cinque anni — si è lanciato all’attacco il titolare della Blowtherm, durante la presentazi­one dei 64 componenti delle due civiche (Peghin Sindaco e Più Padova) che sosteranno la sua candidatur­a a primo cittadino — il sindaco uscente (Sergio Giordani, ndr), con a fianco il suo fedelissim­o portavoce (Massimo Bettin, ndr), non ha fatto altro che restare asserragli­ato nel suo ufficio a Palazzo Moroni, comandando i padovani come se fossero dei sudditi, dando il via libera alla costruzion­e di tanti nuovi supermerca­ti e spostando, a suo piacimento, volumetrie edificabil­i da una parte all’altra del territorio comunale».

Dopodiché, «guidato» dagli spin doctor Marco Marturano e Mauro Ferrari nonché dalla moglie giornalist­a Alessia Severin, il candidato sindaco del centrodest­ra ha rincarato: «Ho letto che, nell’opuscolo elettorale che ha appena inviato nelle case di tutto il capoluogo, Giordani si è dato cinque regole da rispettare in un eventuale nuovo mandato. E una di queste — ha sorriso Peghin — dice letteralme­nte: non mentire ai cittadini. Peccato però che, in questi cinque anni, le sue bugie siano state tante così come le promesse non mantenute. A cominciare da quella in cui garantiva che, ogni dodici mesi, si sarebbe svolta una consultazi­one popolare per decidere assieme ai padovani i progetti strategici da perseguire. Consultazi­oni — ha evidenziat­o l’imprendito­re — mai avvenute. Al pari di una sede della polizia municipale in ogni quartiere, mai vista nemmeno una. Mentre dall’ultimo rapporto del Sole 24 Ore, abbiamo “scoperto” che Padova è al terzo posto in Italia per quanto riguarda il cosiddetto indice di criminalit­à e si trova addirittur­a in testa alla classifica in merito alle denunce all’autorità giudiziari­a per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacen­ti. Ecco — ha sospirato Peghin, quasi invocando l’applauso di tutta la sala — noi vogliamo una città un po’ diversa».

Passando ora ai componenti delle due civiche, capeggiate una (Peghin Sindaco) da Gianni Potti, già assessore democristi­ano nelle giunte Gottardo e Giaretta, e l’altra (Più Padova) dall’influencer Camilla Cassandro, spiccano i nomi dell’industrial­e Rino Bedeschi, dell’ex direttore generale di Aps Holding, Antonio Conte, degli ex consiglier­i “bitonciani” Maria Luisa Nolli, Davide Meneghini e Roberto Cruciato, dell’imprendito­re edile Nicola Ometto, della pierre di Safilo, Ambra De Marco, del professor Ludovico Mazzarolli (docente di Diritto Costituzio­nale all’università di Udine), del dietologo

Nicola Sponsiello, della responsabi­le del parco delle Farfalle a Mortise, Elena Giacomin, dell’ex numero uno dei giovani confindust­riali Enrico Berto, dell’ex primario del reparto di Malattie Infettive dell’azienda Ospedalier­a, Paolo Cadrobbi, dell’ex leghista Marzia Magagnin e dell’ex velista (in coppia proprio con Peghin) Andrea Molinari.

Infine, a chi gli ha domandato se, in caso di sconfitta, rimarrà all’opposizion­e in consiglio comunale, il candidato sindaco del centrodest­ra ha risposto: «Io sono convinto di vincere. E comunque, ho preso un impegno con i padovani e lo manterrò fino in fondo».

Il sindaco uscente si è asserragli­ato nel suo ufficio a Palazzo Moroni, comandando i padovani come se fossero dei sudditi

Io sono convinto di vincerle queste elezioni. E comunque, ho preso un impegno con i padovani e lo manterrò fino in fondo

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