Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Dal sindaco solo bugie in questi anni» Peghin presenta le sue due liste civiche
Imprenditori, medici, professionisti e giovani attivisti per sostenere l’ex presidente di Confindustria
PADOVA «Quando il gioco si fa duro — sussurrava più di qualcuno, ieri pomeriggio, nella Sala Carmeli di via Galilei — i duri cominciano a giocare». In effetti, dallo scorso 28 gennaio, quando aveva ufficializzato la sua discesa in campo, l’ex presidente degli industriali euganei, Francesco Peghin, non era mai sembrato così carico. «Negli ultimi cinque anni — si è lanciato all’attacco il titolare della Blowtherm, durante la presentazione dei 64 componenti delle due civiche (Peghin Sindaco e Più Padova) che sosteranno la sua candidatura a primo cittadino — il sindaco uscente (Sergio Giordani, ndr), con a fianco il suo fedelissimo portavoce (Massimo Bettin, ndr), non ha fatto altro che restare asserragliato nel suo ufficio a Palazzo Moroni, comandando i padovani come se fossero dei sudditi, dando il via libera alla costruzione di tanti nuovi supermercati e spostando, a suo piacimento, volumetrie edificabili da una parte all’altra del territorio comunale».
Dopodiché, «guidato» dagli spin doctor Marco Marturano e Mauro Ferrari nonché dalla moglie giornalista Alessia Severin, il candidato sindaco del centrodestra ha rincarato: «Ho letto che, nell’opuscolo elettorale che ha appena inviato nelle case di tutto il capoluogo, Giordani si è dato cinque regole da rispettare in un eventuale nuovo mandato. E una di queste — ha sorriso Peghin — dice letteralmente: non mentire ai cittadini. Peccato però che, in questi cinque anni, le sue bugie siano state tante così come le promesse non mantenute. A cominciare da quella in cui garantiva che, ogni dodici mesi, si sarebbe svolta una consultazione popolare per decidere assieme ai padovani i progetti strategici da perseguire. Consultazioni — ha evidenziato l’imprenditore — mai avvenute. Al pari di una sede della polizia municipale in ogni quartiere, mai vista nemmeno una. Mentre dall’ultimo rapporto del Sole 24 Ore, abbiamo “scoperto” che Padova è al terzo posto in Italia per quanto riguarda il cosiddetto indice di criminalità e si trova addirittura in testa alla classifica in merito alle denunce all’autorità giudiziaria per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Ecco — ha sospirato Peghin, quasi invocando l’applauso di tutta la sala — noi vogliamo una città un po’ diversa».
Passando ora ai componenti delle due civiche, capeggiate una (Peghin Sindaco) da Gianni Potti, già assessore democristiano nelle giunte Gottardo e Giaretta, e l’altra (Più Padova) dall’influencer Camilla Cassandro, spiccano i nomi dell’industriale Rino Bedeschi, dell’ex direttore generale di Aps Holding, Antonio Conte, degli ex consiglieri “bitonciani” Maria Luisa Nolli, Davide Meneghini e Roberto Cruciato, dell’imprenditore edile Nicola Ometto, della pierre di Safilo, Ambra De Marco, del professor Ludovico Mazzarolli (docente di Diritto Costituzionale all’università di Udine), del dietologo
Nicola Sponsiello, della responsabile del parco delle Farfalle a Mortise, Elena Giacomin, dell’ex numero uno dei giovani confindustriali Enrico Berto, dell’ex primario del reparto di Malattie Infettive dell’azienda Ospedaliera, Paolo Cadrobbi, dell’ex leghista Marzia Magagnin e dell’ex velista (in coppia proprio con Peghin) Andrea Molinari.
Infine, a chi gli ha domandato se, in caso di sconfitta, rimarrà all’opposizione in consiglio comunale, il candidato sindaco del centrodestra ha risposto: «Io sono convinto di vincere. E comunque, ho preso un impegno con i padovani e lo manterrò fino in fondo».
Il sindaco uscente si è asserragliato nel suo ufficio a Palazzo Moroni, comandando i padovani come se fossero dei sudditi
Io sono convinto di vincerle queste elezioni. E comunque, ho preso un impegno con i padovani e lo manterrò fino in fondo