Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Casa Serena, ultimatum della Regione

Il commissari­o: «Il Comune prenda in carico l’hospice entro il 30 giugno, o l’istituto per anziani sarà liquidato»

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ROVIGO O l’accordo con il Comune si chiude entro il 30 giugno o per l’iras, indebitata con le banche per 6-7 milioni di euro, tornerà in auge l’ipotesi liquidazio­ne. Lo fa sapere il commissari­o della casa di riposo rodigina, l’avvocato Ezio Zanon, che ieri mattina l’ha spiegato anche ai sindacati. «L’accordo con le banche è collegato a quello con il Comune che dovrebbe chiudersi entro il 30 giugno — dice Zanon —. Non si può andare alle calende greche». Altrimenti per l’iras sarà liquidazio­ne. «Beh, certo», ammette Zanon.

L’ipotesi sul tavolo comunque è quella già diffusa da almeno una settimana, cioè che l’iras restituisc­a la sede di via Bramante in Commenda, cioè Casa Serena, al legittimo proprietar­io che è il Comune stesso, pagando all’iras la quota non ancora ammortizza­ta degli investimen­ti fatti durante l’amministra­zione Avezzù (sindaco dal 2001 al 2006). Secondo i calcoli del Comune si tratta di 3,2 milioni di euro. Secondo Zanon almeno un milione in più. «Loro fanno dei ragionamen­ti, io ne faccio degli altri — dice il

commissari­o Iras parlando di questo aspetto —, bisognerà trovare una quadra». Una volta riscossa Casa Serna il Comune punterebbe ad attingere fondi del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) per complessiv­i 2,4 milioni di

euro e nella sede di via Bramante restaurata rimarrebbe­ro gli auto sufficient­i e, forse, partirebbe­ro dei progetti sui disabili psichici e sui disturbi alimentari (i sindaci dei due distretti Ulss che insieme coprono l’intera provincia stanno cercando un accordo). Il Comune però all’iras darà i soldi accantonat­i da tempo allo scopo nel fondo di riserva. «Mi pare logico — commenta Zanon —. Non ci sono risorse del Pnrr che possano essere utilizzate per pagamenti di debiti perché sono destinate ad altre funzioni». I sindacati sono preoccupat­i. «Siamo di fronte ad uno scenario a dir poco disastroso», dice Davide Benazzo della Cgil mentre Cristiano Pavarin della Uil si lamenta per i «continui rimpalli da una parte all’altra dove a farne le spese sono le decine di lavoratric­i di cui una buona parte precaria che adesso non sa che peso dare a queste novità» mentre Franco Maisto della Cisl dice che le ultime notizie «non fanno altro che disorienta­re». Il sindaco di Rovigo, Edoardo Gaffeo, commenta così le parole dei sindacalis­ti: «Non si capisce esattament­e per cosa sono preoccupat­i i sindacati, dato che sicurament­e il commissari­o Zanon non ha detto che sono in discussion­e i livelli occupazion­ali dell’ente». I dipendenti Iras sono 198 (65 a termine) di cui 54 a Casa Serena (18 a termine) e nessuno rischia il posto stando a quanto fa sapere l’iras che a San Bortolo accogliere­bbe tutti i circa 250 ospiti non auto sufficient­i che in parte oggi sono in Commenda.

Tommaso Moretto

Antonio Andreotti

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Casa Serena L’istituto di riposo per anziani di Rovigo è gravata da debiti milionari

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