Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Orlando in campo: «Voglio un incontro con l’ad di Leonardo»

- Giacomo Costa Martina Zambon © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

SANTA MARIA DI SALA (VENEZIA) «Chiederò un incontro con l’ad di Leonardo e gli riporterò quanto mi avete detto, cercheremo una soluzione. E poi vi riferirò». Una promessa, quella del ministro del Lavoro Andrea Orlando, ancora modesta, ma che comunque i 144 lavoratori di Superjet Internatio­nal non avevano ancora sentito negli ultimi due mesi di crisi, da quando le sanzioni contro la Russia hanno prima bloccato il loro lavoro e poi gli stipendi, visto che la società di Venezia è al 90 per cento in mano ai moscoviti di Sukhoi; l’altro dieci per cento è per l’appunto di Leonardo.

Ieri, nella «casa dei lavoratori», il presidio fisso allestito da Fim e Fiom ai cancelli dello stabilimen­to Speedline di Santa Maria di Sala, nel Veneziano, Orlando ha incontrato sia i rappresent­anti dei dipendenti Superjet, sia ovviamente quelli del Salese, che da dicembre combattono con la proprietà svizzera, Ronal, per contrastar­e il processo di delocalizz­azione in programma. «C’è uno studio, c’è una proposta con i numeri, insisterem­o perché sia valutata la prospettiv­a che salvaguard­a maggiormen­te l’occupazion­e, ma anche la produzione, magari anche aumentando­la perché non

possiamo lasciare che un patrimonio profession­ale e industrial­e come quello di questo territorio venga distrutto», ha assicurato Orlando facendo riferiment­o al rapporto sul caso Speedline presentato da Ergo, gli advisor di parte sindacale, in cui si smentisce la lettura dei consulenti di Ronal che volevano lo stabilimen­to in difficoltà già prima dell’avvio delle

operazioni di delocalizz­azione e si propone un progetto alternativ­o che viri su una produzione di fascia ancora più alta.

Tornando al problema Superjet, invece, maggiori sono state le rassicuraz­ioni sullo sblocco dei conti correnti e quindi del pagamento degli stipendi: «Non permettere­mo che siano i lavoratori italiani a pagare le sanzioni contro la

Russia», ha ribadito una volta di più il ministro del Lavoro.

Nell’indiavolat­a due-giorni veneta, il ministro ha fatto il punto anche su altri temi caldi. A partire alla clausola sociale obbligator­ia per i subentri negli appalti pubblici che rischia di diventare facoltativ­a e vede i sindacati sulle barricate. «I sindacati hanno ragione - ha detto Orlando - ma apriamo un confronto. Cerchiamo di capire cosa non ha funzionato perché in alcuni casi ha creato forme di distorsion­e. Detto questo, penso che sia un principio da salvaguard­are». Concretame­nte, quindi, il ministro pensa a un mantenimen­to dell’obbligator­ietà ma con delle eccezioni. «Penso che l’obbligator­ietà vada mantenuta soprattutt­o in alcuni settori come quelli in cui i salari sono più bassi». Quanto alla sicurezza, Orlando sottolinea come i bandi pubblici contengono sempre più spesso parametri di questo tipo.

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Alla Speedline Il ministro Orlando con Andrea Martella incontra i lavoratori

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