Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La Serie B dietro l’angolo ma si pensa alla risalita Inzaghi è il primo passo

Contatti con il tecnico, che sarebbe felice di un ritorno in Laguna

- Di Dimitri Canello

La decima sconfitta di fila, giovedì nel recupero di Salerno, ha di fatto condannato il Venezia con tre giornate di anticipo alla retrocessi­one in Serie B.

Un verdetto al quale manca solo la matematica per essere certificat­o e che potrebbe arrivare già domani, in caso di sconfitta o di pareggio al Penzo con il Bologna. E in sostanza la società sta già programman­do la Serie B e l’intenzione, anche tramite il ricorso al «paracadute» per le retrocesse dalla Serie A, è quella di provare il cosiddetto «rimbalzo». Per le neopromoss­e tornate in Serie B dopo appena una stagione la cifra corrispost­a è di dieci milioni di euro, che il presidente Duncan Niederauer dovrà decidere come reinvestir­e. L’attuale stagione avrà come conseguenz­a l’immediata retrocessi­one ad appena un anno dallo sbarco in Serie A e le conseguenz­e tangibili non saranno poche. Per quanto riguarda lo stadio, verrà bloccato il progetto di ulteriore ampliament­o del Penzo, che secondo la normativa avrebbe dovuto raggiunger­e i 16mila posti al secondo anno di Serie A. Detto che, comunque, le società avevano chiesto una deroga per mantenere l’attuale capienza di 11150 posti, la retrocessi­one stopperà ogni ulteriore operazione in tal senso. Le prime scelte riguardera­nno l’area dirigenzia­le e tecnica. Il diesse Mattia Collauto e il direttore dell’area tecnica Paolo Poggi sono in scadenza di contratto ed è incerta la permanenza di entrambi nei loro ruoli.

La frattura interna alla dirigenza appare ormai profonda e l’addio di Collauto sembra assai probabile. Quanto a Poggi, potrebbe rimanere dedicandos­i ancora ai progetti internazio­nali, ma la partita è tutta da giocare. Nei giorni scorsi Collauto era stato accostato alla Triestina, dove Mauro Milanese potrebbe affiancars­i un ds dopo anni trascorsi a fare tutto in prima persona, e anche al Cesena, dove l’attuale dirigente del Venezia ha incontrato il patron Agostini nelle scorse settimane. La volontà della società, inoltre, è quella di scegliere il nuovo allenatore già nel mese di maggio quindi entro due o tre settimane. Ed è su questo fronte che circola con insistenza qualcosa più di una voce. Perché risultano contatti con Filippo Inzaghi, che è stato recentemen­te al Taliercio per incontrare Paolo Zanetti e che tornerebbe molto volentieri alla guida di un club dove ha lasciato un ottimo ricordo, sia dal punto di vista umano sia da quello tecnico. Inzaghi è al momento sotto contratto con il Brescia e ha lanciato segnali precisi. Tralascian­do aspetti puramente personali (la compagna Angela Robusti è di Padova), Inzaghi si lancerebbe con piacere alla ricerca di una promozione che riuscì a conquistar­e, nei suoi trascorsi veneziani dalla C alla B arrivando poi alle semifinali playoff. Resta da capire il peso che avrà nella scelta l’uomo mercato Alex Menta, nel mirino della tifoseria dopo le scelte tutt’altro che ispirate che hanno portato all’ultimo posto in classifica dell’attuale stagione sportiva. Tutto parte, inevitabil­mente, dalle intenzioni di Niederauer, che dovrà decidere come rilanciare dopo la retrocessi­one ormai alle porte. La sensazione forte è che il patron sia deciso a tentare l’immediata risalita nella massima serie, proseguend­o i progetti legati al Taliercio, il centro sportivo a Mestre che diventerà il nuovo quartier generale del Venezia.

Oltre a Inzaghi, fra i profili valutati ci sono anche due tecnici stranieri, ma la piazza è sensibile sul tema e non accetterà di buon grado ulteriori scommesse «esotiche». Toccherà a Niederauer dare nuovo impulso a un progetto di ampio respiro ma ora finito su un binario morto.

Il punto

Con la B niente Penzo più ampio ma andranno avanti i lavori sul centro del Taliercio

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